07/05/2020

Alessandro Borghi, un “diavolo” di talento

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 07/05/2020 Aggiornato il 07/05/2020

La serie tv Diavoli è solo l'ultimo dei numerosi successi di Alessandro Borghi, che si conferma uno degli attori di punta del panorama italiano (e non solo)

Alessandro Borghi

Diavoli, la nuova serie tv targata Sky (in onda ogni venerdì su Sky Atlantic), sta ottenendo un grande successo sia di critica che di pubblico. Merito di una trama appassionante (ispirata al romanzo I diavoli di Guido Maria Brera) che riesce sapientemente a farci immergere nel mondo dell’alta finanza (con le sue poche luci e tante ombre), ma anche di due protagonisti come Alessandro Borghi e Patrick Dempsey.

L’attore romano è sempre più lanciato anche a livello internazionale e sta finalmente raccogliendo i meritati frutti di anni di lavoro e dura gavetta. Ricordiamo insieme la sua bellissima storia, che siamo sicuri si arricchirà di tanti altri appassionanti capitoli.

Da stuntman a padrino

Alessandro Borghi ha sempre sentito forte e chiaro il richiamo del cinema, tanto che ha iniziato a frequentare Cinecittà in giovane età (tra il 2005 e il 2007), lavorando come stuntman prima di partecipare con piccoli ruoli ad alcune fiction tv.
Il suo esordio sul grande schermo risale al 2011 con il film Cinque di Francesco Domenidò, dove il suo talento non passa di certo inosservato, tanto che poi si trova co-protagonista del film Roma Criminale di Gianluca Petrazzi (2013).
La svolta però arriva nel 2015 con un film diventato cult come Suburra di Stefano Sollima, dove interpreta l’iconico Aureliano Adami Numero 8 e Non essere cattivo di Claudio Calligari, dove veste i panni del co-protagonista Vittorio. Un ruolo quest’ultimo che tocca il cuore della critica e del pubblico della 72esima Mostra del Cinema di Venezia, dove l’ultima opera di Caligari viene presentata fuori concorso, permettendogli di avere la sua prima nomination ai David di Donatello e di portarsi a casa numerosi riconoscimenti come il Premio Internazionale Vincenzo Crocitti come miglior attore e rivelazione dell’anno.
Nel 2017 ottiene il ruolo del cantautore Luigi Tenco nel biopic Dalida, diretto dalla regista francese Lisa Azuelos. Nello stesso anno vola al Festival di Berlino per rappresentare l’Italia allo Shooting Stars Award (premio della Berlinale per giovani attori europei) e viene scelto come primo padrino nella storia della Mostra del Cinema di Venezia.

Una carriera sempre più internazionale

Il 2017 segna anche il debutto di Suburra – La serie, prodotta da Netflix e distribuita in tutto il mondo. In questa serie tv, prequel del film del 2015, Alessandro Borghi torna a interpretare il suo Aureliano Adami.
Nel 2018 ci regala una delle sue più intense prove attoriali con Sulla mia pelle di Alessio Cremonini, film (sempre targato Netflix) che racconta la vicenda di Stefano Cucchi. Presentato alla 75esima Mostra del Cinema di Venezia, permette ad Alessandro di vincere numerosi premi tra cui il David di Donatello come miglior attore protagonista.
Invece nel 2019 lo ammiriamo ne Il primo re, kolossal diretto da Matteo Rovere che rivisita il mito di Romolo e Remo (interpretato da Alessandro).
E dato che il talento di un attore lo si nota anche nella sua capacità di risultare perfetto in panni molto diversi tra di loro, ora lo possiamo applaudire mentre indossa i completi griffati di Massimo Ruggero in Diavoli. Nella serie tv targata Sky Alessandro Borghi interpreta un self-made man che, dopo una rapidissima carriera cominciata dal basso, è diventato lo spregiudicato e geniale Head of Trading di una delle più importanti banche di investimento del mondo. Però attenzione, perché dietro a quello sguardo di ghiaccio c’è molto di più e lo si potrà scoprire nel corso delle puntate. Vi state chiedendo come mai l’attore abbia deciso di recitare in inglese per poi non doppiarsi in italiano? Semplicemente perché, da professionista, non ha voluto improvvisare e ha preferito che a farlo fosse un doppiatore vero. Chapeau!