Sherlock Holmes: tra cinema e serie tv, non delude mai

Redazione Pubblicato il 05/12/2015 Aggiornato il 11/12/2015

Vecchio, è un grande Ian McKellen, più giovane ha la faccia impertinente di Robert Downey jr. E in tv, chi preferite come Sherlock: Benedict Cumberbatch o Jonny Lee Miller?

Sherlock Holmes

È arrivato nelle sale italiane il nuovo straordinario capitolo di Sherlock Holmes, Il mistero del caso irrisolto, firmato Bill Condon, tratto dal romanzo A Slight Trick of the Mind di Mitch Cullin, con un grande Ian McKellen. Siamo nel 1947 quando il detective, indubbiamente stanco e quasi prossimo alla morte, ricorda quel caso in cui una donna misteriosa lo fece smettere di lavorare, per sempre. La storia viene ricostruita grazie alla governante Laura Linney e al figlio dodicenne, interpretato da Milo Parker. Un capitolo, sicuramente non quello finale, che risulta molto più intimistico, delicato, ispirato.

Aspettando Robert Downey jr. e Jude Law

Ben diverso, insomma, dal riadattamento di Guy Ritchie, Sherlock Holmes del 2009, un successo sotto tanti punti di vista (bissato dal secondo capitolo, Sherlock Holmes, Gioco di ombre del 2011) ma lontano anni luce dal film attualmente nelle sale. Dovremo aspettare ancora un po’ prima di vedere il terzo capitolo della trilogia di Ritchie con Robert Downey Jr. e Jude Law nei panni rispettivamente di Holmes e Watson: la sceneggiatura non è ancora pronta, e si vocifera che sarà il 2017 l’anno della data d’uscita.

Elementary vs Sherlock

Ma di Sherlock Holmes è piena anche la tv. A partire da Elementary, serie della CBS giunta alla quarta stagione, ambientata a New York, dove il celebre detective è interpretato da Jonny Lee Miller (primo marito di Angelina Jolie), con Lucy Liu nei panni di… Watson. E proseguendo con Sherlock, della BBC, di cui si aspetta con ansia una quarta stagione che sarà anticipata da un episodio “speciale” ambientato nella Londra vittoriana, in onda, probabilmente, durante le prossime festività natalizie. In questa serie Holmes è un carismatico Benedict Cumberbatch, Watson un Martin Freeman assolutamente all’altezza.

Cocainomane, asessuato e… Capricorno

In effetti il personaggio letterario nato dalla penna di sir Arthur Conan Doyle, apparso per la prima volta nel romanzo Uno studio in rosso nel 1887, è stato ripreso in centinaia di versioni tra teatro, cinema, televisione, cartoni animati, persino videogiochi.
Ma, ciònonostante, scommettiamo che non lo conoscete abbastanza? Ecco qualche “indizio” in più.

1) Segno zodiacale: secondo alcuni studi deduttivi, Sherlock dovrebbe essere nato il 6 gennaio del 1854.

2) Promosso e bocciato: tanti i pregi del detective, ma altrettanti i limiti. Sherlock, infatti, non sa nulla di letteratura, filosofia, astronomia, poco di politica, qualcosa di botanica e geologia. Al contrario eccelle in letteratura scandalistica, anatomia, logica e chimica. Almeno così aveva detto Watson durante i primi tempi della loro conoscenza: in verità Holmes ha dimostrato spesso il contrario.

3) Donne alla larga: solo nel racconto Uno scandalo in Boemia Holmes dimostra una grande ammirazione per Irene Adler, senza però innamorarsene. E’ stato definito misogino e asessuale.

4) Le dipendenze: nonostante con il passare degli anni siano state cancellate, Doyle sottolineava che, durante i periodi di inattività, faceva uso di cocaina e morfina. A queste, con gli anni, preferì la famosa pipa.

5) Morto e risorto: ne L’ultima avventura: la morte di Holmes, il detective morì durante un duello con l’arcinemico Moriarty presso le cascate di Reichenbach, per poi ritornare vivo e vegeto, il corpo non era mai stato trovato, in L’avventura della casa vuota.

6) Il ritiro: dopo 23 anni di avventure, 17 dei quali in collaborazione con Watson, Holmes si ritira prima nel Sussex a studiare l’apicoltura, poi in una fattoria di Eastbourne, per dedicarsi alla filosofia e all’agricoltura.

7) Elementare, Watson: la sua celebre frase è apparsa per la prima volta in un film del 1907, The Return of Sherlock Holmes, e diceva «Oh, this is elementary, my dear Watson», inventata dall’attore e drammaturgo statunitense William Gillette, per il dramma teatrale Sherlock Holmes del 1899.

8) Segni particolari, zero: gli elementi distintivi, vale a dire pipa e cappello, sono in realtà invenzioni posteriori, in genere di origine teatrale, riprese poi dal cinema.