06/03/2019

Saghe familiari alla conquista delle librerie. Perché piacciono così tanto

Veronica Colella Pubblicato il 06/03/2019 Aggiornato il 06/03/2019

I cinque o sei volumi che compongono la saga non spaventano. Anzi, assicurano che il piacere della lettura durerà a lungo. Cazalet, Goldbaum, Melrose... le grandi famiglie vi aspettano in libreria

saghe letterarie

Le saghe familiari sono tornate di moda, come testimonia il traguardo delle due edizioni in una settimana raggiunto da I Goldbaum di Natasha Solomons, orgogliosamente esibito da Neri Pozza Editore.

I lettori sembrano aver riscoperto il piacere di rivivere la storia di un Paese attraverso generazioni di personaggi che si succedono nel raccontare frammenti di vita quotidiana, cambiamenti sociali e drammi personali.

Appassionarsi al destino di intere famiglie richiede un investimento notevole, sia in termini di tempo che di emozioni. E destreggiarsi nella selva di titoli in circolazione può diventare un’impresa, soprattutto perché l’offerta sta diventando sempre più varia.

I titoli da recuperare

Negli ultimi anni sono comparsi in libreria molti titoli dimenticati o mai tradotti nella nostra lingua, che vale la pena recuperare. A cominciare dalla Saga dei Cazalet, di Jane Elizabeth Howard, proposta da Fazi Editore a partire dal 2015. Nei cinque volumi, a metà tra il romanzo e il memoir, la Howard ricostruisce l’atmosfera protetta dell’alta borghesia inglese a cavallo della Seconda guerra mondiale, ancora in grado di dedicarsi ai cocktail party e al libertinaggio nonostante il conflitto che accende l’Europa. Soprattutto, la storia segna il cambiamento del ruolo delle donne in famiglia e in società con il progressivo mutare dei costumi. Il successo è stato tale che è in arrivo anche una serie tv, la seconda dopo quella della BBC degli anni Novanta. A realizzarla questa volta saranno gli stessi produttori di Downton Abbey.

Un tema centrale anche nelle vicende della Trilogia degli Aubrey (sempre pubblicato da Fazi), ambientate nella Londra di fine Ottocento. Attraverso il personaggio di Rose, Rebecca West racconta la sua adolescenza in una famiglia ricca di talento artistico ma con a capo un uomo non sempre in grado di far fronte alle sue responsabilità.

Di padre in figlia

Per chi subisce il fascino dei grandi romanzi americani, sono in corso di pubblicazione i sei capitoli della saga dei Lavette di Howard Fast (Edizioni e/o). Una storia che passa il testimone dal padre alla figlia, prendendo le mosse dalle vicende di Danny Lavette negli anni ’20 del primo volume per lasciare a Barbara il compito di proseguire la narrazione attraverso tutto il Novecento.

Un ricambio generazionale molto netto si trova anche ne La melodia di Vienna di Ernst Lothar (sempre  e/o), capolavoro dimenticato sul tramonto dell’Impero austriaco e sulla discesa della società viennese verso il nazismo. Il tutto raccontato attraverso tre generazioni della famiglia Alt, tra scandali, grandi amori e impegno politico.

Quando il racconto si fa più crudo

Non tutte le saghe sono ammantate di un’aura romantica: i cinque volumi de I Melrose di Edward St. Aubyn (Neri Pozza Editore) ripercorrono la difficile infanzia di Patrick in una famiglia aristocratica con molti lati oscuri, che condizioneranno tutta la sua vita di adulto.

Piuttosto crudo è anche il racconto che Junot Díaz intreccia in La breve favolosa vita di Oscar Wao (Mondadori): la dittatura di Trujillo e la cultura pop americana convivono attraverso il filo conduttore della maledizione fukù che Oscar ritiene essere alla radice di tutti i problemi della sua famiglia, di cui ricostruisce il passato ripercorrendo la storia di Santo Domingo attraverso gli occhi della sorella, della madre e del nonno.