Venezia 80: Jessica Chastain è la protagonista di un film… indimenticabile
Sul finire del concorso la 80esima Mostra del Cinema di Venezia tira fuori dal cappello a cilindro Memory di Michel Franco con Jessica Chastain (presente al Lido)
La penultima giornata della 80esima Mostra del Cinema di Venezia ci regala Memory, il nuovo film di Michel Franco, stimato regista messicano che proprio qui tre anni fa vinse il Leone d’argento – Gran premio della giuria con Nuevo orden. Di nuovo in concorso, Franco ci presenta un film che, come lui stesso ha dichiarato, parla di «persone che, per un qualsiasi motivo, si perdono nelle maglie della società».
Splendida protagonista è Jessica Chastain che, come promesso, è arrivata al Lido insieme al collega Peter Sarsgaard (essendo questo film una produzione indipendente).
Nel cast anche Brooke Timber, Merritt Wever, Elsie Fisher, Jessica Harper e Josh Charles.
Una storia delicata
Memory racconta la storia di Sylvia (Jessica Chastain), un’assistente sociale con una vita semplice e organizzata tra la figlia, il lavoro e le riunioni degli Alcolisti Anonimi. Questo delicato equilibrio va però in pezzi quando Saul (Peter Sarsgaard) l’accompagna a casa dopo una riunione tra ex compagni di scuola: l’incontro inaspettato sconvolgerà entrambi, perché apriranno la porta al passato.
La parola ai protagonisti
«Non sapevo di scrivere un film sui ricordi finché non ho finito le prime tracce. Andando avanti con la mia ricerca ho approfondito i personaggi ed è emerso, inconsapevolmente, proprio questo processo dei ricordi. Il titolo quindi non poteva essere che Memory» – esordisce il regista Michel Franco – «Credo che il cinema non sia solo intrattenimento, ma anche uno strumento straordinario per esplorare temi e situazioni complesse, come può esserlo la demenza, un argomento così doloro che la gente ha persino paura di dire che esiste». E aggiunge: «Poi sono stato fortunato ad avere questo cast fantastico. Ci sono dei registi che temono gli attori e non riescono a comunicare con loro, invece io li amo perché già mentre scrivo i personaggi penso a chi potrà renderli migliori».
Peccato che proprio in questo momento gli attori stiano vivendo un periodo molto complicato e infatti Jessica Chastain sfoggia una maglietta del sindacato SAG-AFTRA, mentre Peter Sarsgaard una spilla per lanciare un messaggio ben chiaro.
«Ero un po’ agitata all’idea di essere qui e alcune persone del mio team me l’hanno persino sconsigliato. Sono fortunata di fare questa professione e proprio per questo ci dicono di stare zitti per preservarci situazioni di lavoro future ecc. Il nostro ambiente, per tanto tempo, ha permesso l’abuso e contratti ingiusti. Il SAG-AFTRA ha reso chiaro che il modo per sostenere lo sciopero, oltre il parlare dei progetti di accordo, è essere con i produttori indipendenti che hanno questo accordo l’hanno firmato facendo sapere al mondo che vogliono che gli attori abbiano dei contratti equi e possano partecipare all’atto creativo» – spiega Jessica Chastain.
Tornando invece al film, Peter Sarsgaard spiega perché è stato così tanto importante per lui: «È arrivato in modo magico. Durante la pandemia ho perso mio zio, a cui ero legatissimo, che è stato fondamentale per la mia vita e che soffriva di demenza da quando aveva quarant’anni. E sono rimasto molto colpito dal fatto che mi venisse proposto proprio questo ruolo di un uomo con la demenza a 50 anni».
Invece Jessica Chastain dice: «Quando ho letto la sceneggiatura sono rimasta subito toccata dal fatto che mancassero cliché e mi ha commosso la storia di questa donna che, dopo aver vissuto un dramma, ha messo di fronte a sé e alla figlia uno scudo che le escludesse dal mondo. Poi però inizia ad aprirsi quando si profila la relazione con una persona scollegata dal suo passato. Conosco Michel e so che non scrive per “vendere”, ma in modo puro. Il pubblico potrà vivere una vera esperienza catartica guardando questo film».
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