02/09/2022

Venezia 79: Cate Blanchett è splendida in Tár e sul red carpet

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 02/09/2022 Aggiornato il 02/09/2022

Cate Blanchett veste i panni di una direttrice d'orchestra in Tár, il nuovo film di Todd Field molto apprezzato alla 79esima Mostra del Cinema di Venezia

Cate Blanchett

 Il talento femminile illumina la 79esima Mostra del Cinema di Venezia. È stato infatti presentato in concorso Tár, il nuovo film di Todd Field (che arriva dopo ben 16 anni dal precedente Little Children) in cui spicca un gruppo di bravissime attrici capitanate da Cate Blanchett. Al suo fianco troviamo infatti Nina Hoss, Noémie Merlant e Sophie Kauer. Nel cast anche Julian Glover, Allan Corduner e Mark Strong.

Per vederlo al cinema, purtroppo, dovremo aspettare ancora qualche mese, però intanto godiamoci l’attesa scoprendo qualcosa in più su questa storia ricca di chiari e scuri.

Una storia di potere

Lydia Tár (interpretata da Cate Blanchett) è la rivoluzionaria direttrice di una delle principali orchestre tedesche. La narrazione inizia quando l’artista è all’apice della sua carriera, impegnata sia nella presentazione di un libro, che in un’attesissima esibizione dal vivo della Quinta Sinfonia di Mahler. Nel corso delle settimane che seguono, la sua vita comincia a disfarsi di fronte a una serie di problematiche.

Una storia, la sua, che porta ad uno scottante esame del potere, del suo impatto e della sua solidità nella società contemporanea.

La parola ai protagonisti

«Ho scritto questo film per Cate Blanchett» – confessa Todd Field – «È un personaggio, quello di Lydia Tár, che ha il senso di una auto-realizzazione in un periodo di attività molto compressa. Il film compie infatti un viaggio molto lungo in un tempo molto breve: seguiamo la vita della protagonista in tre settimane, in cui ci sono tante cose condensate. Così ogni volta che rivedo il film io stesso trovo qualcosa di diverso».

«Quando ho letto la sceneggiatura per la prima volta l’ho trovata subito bellissima e sapevo che il film sarebbe stato complesso, perché si basa sulla trasformazione del personaggio che evolve ed è pieno di contraddizioni. E la cosa a cui tornavo sempre è il fatto che poi diventa una persona che non conosce più se stessa. Non è necessario essere una direttrice d’orchestra per sperimentare questo sentimento» – spiega Cate Blanchett – «Sicuramente c’è qualcosa che tormenta Lydia. Lei ha cercato di mettere da parte il suo passato e di trasformarsi attraverso la musica, ma quando festeggia il suo 50esimo compleanno sente una strana presenza. Devo dire che è stato molto affascinante lavorare con Todd su questo, lui è molto bravo a presentare i due volti delle cose».

Su di lei e la sua carriera prestigiosa (impreziosita da due premi Oscar) invece dice: «Quando iniziai a lavorare in teatro mi dissero di godermi quel periodo perché sarebbe durato al massimo cinque anni. A quei tempi, infatti, la vita professionale di un attore durava poco, ma poi le cose sono cambiate. Per quanto mi riguarda posso dire che sto ancora diventando chi sono, la mia è una costante evoluzione. Noi esseri umani possiamo continuamente mutare come individui».