06/02/2025

Sanremo 2025: Simone Cristicchi è pronto ad emozionare con Quando sarai piccola

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 06/02/2025 Aggiornato il 06/02/2025

Il cantautore Simone Cristicchi, in gara al 75esimo Festival di Sanremo, racconta alla stampa la sua canzone Quando sarai piccola

Simone Cristicchi

«Dobbiamo diventare tanti frammenti di luce che, tutti insieme, tornano ad illuminare il cielo» si augura Simone Cristicchi, che è pronto a tornare al Festival di Sanremo con una canzone destinata, ancora una volta, a toccarci il cuore. Il titolo è Quando sarai piccola e parte da una dimensione autobiografica (parla infatti della madre) per proiettarla in una universale. Al momento, secondo gli esperti Sisal, il cantautore è (insieme a Brunori Sas) tra i favoriti per il premio Sergio Bardotti per il miglior testo e noi incrociamo le dita per lui, che vorremmo anche vedere tra le posizioni più alte della classifica di questa 75esima edizione.

A pochi giorni dall’inizio della kermesse Simone Cristicchi ha tenuto una conferenza stampa a Milano, presso lo spazio NonostanteMarras (sarà infatti lo stilista Antonio Marras a firmare i suoi outfit).

La vita vera in musica

«Questa canzone era ferma lì da cinque anni, l’ho scritta infatti nel periodo della prima quarantena. Mi avevano sconsigliato di inserirla nel mio ultimo album, per via delle sue potenzialità, perché bisognava attendere il momento giusto per farla ascoltare e devo ringraziare Carlo Conti per avere compreso il suo valore. In essa si parla infatti di vita autentica, vissuta ogni giorni ed è per questo che probabilmente mi sentirò nudo su quel palco» – spiega Simone Cristicchi ai giornalisti – «Però devo dire che, non appena è uscito il titolo, mi sono arrivati migliaia di messaggi di persone che si sono sentite toccate da questo argomento, perché invecchiando si torna ad essere fragili. Credo che questa canzone sia anche terapeutica, aiuterà a sensibilizzare su questo tema universale, ma poco trattato. È per questo che affronto Sanremo come una missione bellissima, al di là del risultato finale, è una vittoria spirituale per me poterla cantare di fronte a milioni di persone».

E sottolinea: «Non è stata una canzone facile da scrivere per me, c’è voluto tanto tempo per cesellare questi versi. Ho cercato di non essere retorico e all’inizio mi sono concentrato molto sulla tenerezza del prendersi cura dell’altro, ma in un secondo momento parlando anche con altre persone ho sentito l’esigenza di inserire in più quel senso di impotenza (e quindi di rabbia) verso questo aspetto della vita, che si fa fatica ad accettare. Però alla fine è una canzone che dà speranza, non è un piangersi addosso bensì una reazione ad un evento inevitabile per chi la fortuna di viversi un genitore che invecchia».

La cura con Amara

Per la serata delle cover Simone Cristicchi ha scelto un brano meraviglioso, ovvero La cura di Franco Battiato. Al suo fianco ci sarà Amara (co-autrice della musica di Quando sarai piccola), con cui porta già in scena lo spettacolo Torneremo ancora – Concerto mistico per Battiato: «È il quarto anno di seguito che lo proponiamo (riprenderemo il tour a marzo al Teatro Brancaccio di Roma) e abbiamo raccolto finora decine di migliaia di spettatori. Gli rendiamo omaggio concentrandoci solo su alcune canzoni, come E ti vengo a cercare e per l’appunto La cura. Con Amara abbiamo creato questo spettacolo con grande rispetto, come se non fossimo noi i protagonisti e infatti al centro del palco c’è Franco nella sua essenza con una candela accesa» – spiega Cristicchi – «Quando si doveva decidere per la cover ho pensato automaticamente a lui, maestro indiscusso di musica e spiritualità, chiamando al mio fianco la mia compagna di viaggio e di vita ovvero Amara. La cura non è mai stata eseguita nella serata dei duetti, a Sanremo l’ha cantata solo Franco Battiato nel 2007 (proprio l’anno in cui ho vinto con Ti regalerò una rosa). Per me è un onore, ma anche una responasilbità, però mi sento al sicuro dato che ho accanto a me una voce straordinaria, una donna e artista dal carisma incredibile, una persona pura che ha reso la mia vita meravigliosa».

Amara, presente alla conferenza, ricambia: «Sono onorata di affiancare non solo un uomo e un artista, ma anche un’anima gigante come la tua».

Cantautori a Sanremo

Il Festival di Sanremo, nelle ultime edizioni, è cambiato virando molto verso il pop e le nuove tendenze musicali. Come si trova Simone Cristicchi in questo contesto?

«Non mi sento un pesce fuor d’acqua, conosco le dinamiche del Festival e rimango fedele a me stesso, porto mia sensibilità».

«Il mio è un colore in un mosaico che Carlo Conti ha voluto creare, anzi lo ringrazio per aver riportato i cantautori a Sanremo, da Brunori Sas a Lucio Corsi)».

«Ci sentiamo in una sorta di riserva indiana, è una novità perché negli ultimi anni siamo meno considerati, ma portiamo avanti la bandiera».

Dalle tenebre alla luce

Il 14 febbraio uscirà (in digitale, CD e vinile) una speciale edizione del suo ultimo album Dalle tenebre alla luce che comprenderà Quando sarai piccola.

Nella tracklist troviamo Il clandestino feat. Maurizio Filardo, composto per l’omonima serie Tv diretta da Rolando Ravello con protagonista Edoardo Leo, ma anche due speciali collaborazioni: sulle note di Le poche cose che contano Cristicchi duetta con Amara, mentre Francesco Musacco suona il pianoforte in Credo. Ad impreziosire l’album c’è anche la poesia di Marco Guzzi intitolata L’ultima lezione, recitata da Cristicchi nella seconda parte del brano Accade.

«L’album era pronto da un po’, perché avevo questi pezzi scritti per i miei ultimi spettacoli, ma mi sono deciso di pubblicarlo solo dopo un brutto incidente domestico che mi ha fatto capire che era il momento di farlo» – spiega il cantautore – «Io non mi sono mai posto il problema di essere alla moda o di seguire le regole del marketing, mi sono trovato la mia isola di libertà meravigliosa che è il teatro e ormai le canzoni le scrivo e le faccio ascoltare direttamente dal vivo». E aggiunge: «Comunque questo è un album principalmente orchestrale e senza tempo. È la mia firma di luce in questi tempi oscuri».