Joaquin Phoenix pistolero nel vecchio West. Aspettando il Joker
Joaquin Phoenix continua a scegliere personaggi controversi, con una vena di follia, a cui riesce a dare umanità, spessore e spesso anche il suo strano umorismo. Dal 2 maggio lo vedremo al cinema ne I fratelli Sisters e poi a ottobre sarà il Joker
Nella scelta dei ruoli Joaquin Phoenix non si smentisce. Dal 2 maggio lo vedremo sui nostri schermi nei panni di Charlie Sisters, un pistolero alcolizzato e sanguinario che va a caccia di criminali da giustiziare insieme al fratello. Il suo personaggio ne I fratelli Sisters ha lampi di follia e di umanità resi come al solito in maniera magistrale. Ma questo è solo un assaggio, in attesa di vederlo a ottobre nel film dedicato interamente al Joker, scritto e diretto da Todd Philips e prodotto da Martin Scorsese. Dopo Jack Nicholson, Heath Ledger e Jared Leto, Phoenix sarà il quarto attore a cimentarsi nel ruolo del nemico più celebre di Batman.
L’obiettivo del film è raccontare la trasformazione di Arthur Fleck da cabarettista fallito a sadico criminale. Prima di precipitare in una spirale di follia, infatti, era un uomo emotivamente fragile, segnato da tragedie personali e vittima della crudeltà di perfetti sconosciuti.
Per il ruolo del Joker Phoenix ha vinto anche la concorrenza di Leonardo DiCaprio , il primo ad essere considerato per interpretare un personaggio in cui molti vedono richiami al De Niro di Taxi Driver.
Attore dalla filmografia sterminata, Joaquin Phoenix è famoso per il suo carattere schivo e il suo bizzarro senso dell’umorismo.
Uno scherzo durato due anni
Per aderire al cosiddetto method acting, nel 2008 si è preso una pausa dai numerosi impegni partecipando a un progetto piuttosto singolare. Per realizzare il finto documentario Io sono qui (2010) lui e Casey Affleck sono riusciti a far credere al mondo intero che avesse avuto un crollo psicologico e che volesse abbandonare il cinema per darsi al rap. Per risultare convincente si è mostrato in giro sempre in occhiali da sole e barba lunga, facendo ripetute scenate e farfugliando frasi incoerenti. L’intervista al David Letterman Show è stata il fiore all’occhiello dell’intera performance.
Da Commodo al Joker
Ha iniziato a recitare da giovanissimo seguendo le orme dell’allora più celebre fratello River, prematuramente scomparso nel 1993. Negli anni ’90 ottiene i primi ruoli di rilievo (da ricordare ad esempio 8MM), ma inizia davvero a distinguersi quando interpreta Commodo ne Il gladiatore (2000) di Ridley Scott, per il quale riceve la sua prima nomination all’Oscar. La seconda la otterrà con Walk the line – Quando l’amore brucia l’anima (2005), il bellissimo omaggio all’amore tra Johnny Cash e June Carter. Premiato a Venezia con la Coppa Volpi per The Master (2012) e a Cannes con You were never really here (2017), ha dato prova di incredibile versatilità passando dal timido Theodore innamorato del suo sistema operativo in Lei (2013) all’investigatore tossicodipendente Larry “Doc” Sportello in Vizio di forma (2014).
Recentemente è stato il vignettista disabile John Callahan in Don’t worry di Gus van Sant (2018) e ora un assassino del vecchio West in I fratelli Sisters.
Un’infanzia non convenzionale
Joaquin, anche conosciuto come Leaf, viene da una famiglia di spiriti liberi. I genitori hippie hanno preso il cognome Phoenix ispirandosi all’Araba Fenice e hanno vissuto per un periodo tra i missionari dei “Bambini di Dio”, un culto controverso che ha fatto molti proseliti tra i figli dei fiori.
Il motivo per cui Joaquin ha un nome ispanico è perché la famiglia si è spostata nei primi anni ’70 attraverso il Sud America, mantenendosi con lavoretti improvvisati. Tutti i figli hanno iniziato carriere artistiche in tenera età, comprese le sorelle Rain, Liberty e Summer. Dalla famiglia Joaquin ha ereditato anche la passione per le buone cause: è vegano fin da piccolo, membro attivo della PETA e sostenitore di Amnesty International. I suoi ideali sono condivisi dall’attuale compagna, l’attrice Rooney Mara, che l’anno scorso ha lanciato una linea di moda cruelty-free, Hiraeth.
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