11/04/2019

Fabrizio Moro: “Vi racconto i miei Figli di nessuno”

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 11/04/2019 Aggiornato il 11/04/2019

Incontro ravvicinato con il cantautore Fabrizio Moro che pubblica Figli di nessuno, il suo decimo album in studio, con cui fa di nuovo centro

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Quando la musica si sposa alla perfezione con le parole, avvolgendo emotivamente l’ascoltatore e facendolo riflettere, aprendogli la mente, si può dire che l’artista in questione ha fatto centro. È il caso di Fabrizio Moro, cantautore dallo stile inconfondibile (e con un carisma innegabile), che ci regala un nuovo piccolo gioiello: si tratta di Figli di nessuno, il suo decimo album in studio (che uscirà il 12 aprile per Sony Music).

L’album è stato anticipato dal singolo Ho bisogno di credere, accompagnato da un suggestivo video girato a Berlino.

Chi sono i Figli di nessuno

Abbiamo incontrato Fabrizio Moro nella sede milanese della sua casa discografica, nel giorno del suo 44esimo compleanno.
“Noi siamo tutti figli di nessuno, perché ci sono persone che nella vita hanno sofferto più di altre e hanno trovato poche volte una mano tesa pronta ad aiutarle” – spiega Fabrizio Moro – “A volte, per esempio, penso ai miei amici di comitiva (che frequento ancora oggi): non tutti sono riusciti a concretizzare i loro sogni. I figli di nessuno sono i combattenti, che non smettono mai di lottare. Come Rocky Balboa, che veniva dal ghetto e diventava campione del mondo”.
E sottolinea: “Io continuo ad essere un figlio di nessuno e ogni tanto mi emoziono pensando al percorso che ho fatto, alle difficoltà che ho dovuto superare. Però mi piace il fatto che a 44 anni non devo dire grazie a nessuno, se non alle persone che io ho scelto”.
Se, crescendo, il cantautore si sente cambiato? “Il nostro passato inevitabilmente ci condiziona e quello che è successo nella mia adolescenza lo descrivo spesso nelle mie canzoni. Però ora ho 44 anni, sono padre di due bambini e ho un impulso diverso, anche se non perdo la mia nota polemica”.

Le canzoni dell’album

Parlando delle varie canzoni che compongono la tracklist di Figli di nessuno, Fabrizio Moro svela un retroscena della sua giovinezza legato al singolo Ho bisogno di credere: “Ha una matrice spirituale, perché l’ho scritta pensando a Dio. Sono molto credente e la fede mi ha aiutato in tanti momenti difficili. Da ragazzo frequentavo con gli amici l’oratorio, anche perché a Guidonia era l’unico spazio coperto per noi giovani. Il parroco aveva anche allestito una sala prove ed è lì che ho iniziato a suonare con gli amici”.
In questo album, che mischia anche generi diversi (con delle belle influenze rock e funk), troviamo anche varie sfumature dell’anima. Lo si nota soprattutto in un pezzo come Filo d’erba: “L’ho scritta per mio figlio Libero, che quando scende dalla macchina per entrare a scuola con quella cartella così pesante mi sembra un filo d’erba” – racconta – “Lui mi somiglia molto e vedere nei suoi occhi la sofferenza provocata dalla separazione con sua madre mi ha fatto male”.
Fabrizio è come un libro aperto, non ha paura di parlare di sé tanto che sulla canzone Arresto cardiaco svela: “Doveva intitolarsi Attacchi di panico, di cui ho sofferto in passato. Nonostante il lavoro di analisi rimango un po’ ipocondriaco, però riesco a gestirla meglio rispetto ad anni fa, anche grazie alla paternità”.

L’Italia di oggi secondo Fabrizio Moro

C’è poi una canzone che, nonostante il titolo ovvero Me’ nnamoravo de te, parla del nostro paese: “È un pezzo ispirato al film La mafia uccide solo d’estate di Pif, che racconta la parte più cruda della storia italiana attraverso occhi di due bambini che si innamorano. Io qui parlo dei personaggi che ho amato di più, al di là di qualunque pensiero politico”.
Ma Fabrizio Moro come vede oggi l’Italia? “Come una donna che noi abbiamo tradito, perché non siamo riusciti a prendercene cura. Io però continuo ad amarla, nonostante le difficoltà”.
E aggiunge: “Mi fa male vedere tanti talenti che non riescono a fermarsi in Italia, perché è un paese complicato. Però ai giovani vorrei dire di capire l’importanza di scendere in piazza per far valere le proprie idee. Purtroppo a noi non è mai appartenuta questa idea di collettività, che ha invece la Francia”.

Le date del tour

Dopo l’ormai tradizionale instore tour, che vedrà Fabrizio Moro in giro per l’Italia a incontrare i fan e firmare copie di Figli di nessuno, ci sarà un tour.
“Ogni volta che io e i miei musicisti andiamo in studio pensiamo subito al live. La scaletta sarà di due ore mezza o tre, però non ho ancora pensato a scenografia ed eventuali ospiti. Questo sarà il mio primo tour nei palazzetti italiani”.
Purtroppo si dovrà aspettare, ma sicuramente ne varrà la pena. Ecco le prime date annunciate: 12 ottobre al Pal’Art Hotel di Acireale (CT), 18 e 19 ottobre al Palazzo Dello Sport di Roma, 26 ottobre al Mediolanum Forum di Milano.