Penelope Cruz a Venezia 74 Loving… Bardem
Loving Pablo è il film su Pablo Escobar presentato alla 74a Mostra del Cinema di Venezia dalla coppia Penelope Cruz e Javier Bardem, sempre più complici e innamorati
Che fossero felici e innamorati lo si sapeva già, ma quando incontri dal vivo Penelope Cruz e Javier Bardem non puoi fare a meno di notare il mix di tenerezza e complicità con cui si guardano. La classica coppia da film, anche nella vita vera. I due sono tornati a recitare di nuovo insieme in Loving Pablo, film di Fernando Leon de Aranoa, presentato fuori concorso alla 74a Mostra del Cinema di Venezia.
Pablo Escobar secondo Javier
Dopo il successo della serie tv Narcos si torna a raccontare, anche se con un registro diverso, la storia di Pablo Escobar, criminale colombiano noto per avere creato il narcotraffico così come purtroppo lo conosciamo oggi.
«Era da un po’ di tempo che avevo in mente di interpretare questo personaggio così complesso, ma non riuscivo a trovare una sua lettura che andasse bene» spiega Javier Bardem, che di Loving Pablo non è solo il protagonista ma anche il produttore . «Per me era importante che si parlasse non solo dei suoi affari criminali, ma andare a scavare nelle sue origini per poter capire come si sia trasformato in un mostro».
Penelope e gli occhi dell’amore
Il film è ispirato al romanzo Loving Pablo, Hating Escobar scritto dalla giornalista Virginia Vallejo, che è stata per anni compagna di Pablo Escobar. A vestire i suoi panni è, naturalmente, Penelope Cruz. «Avevo a disposizione molto materiale su di lei e questo mi ha permesso di capire come funzionava la sua mente e quindi entrare nel personaggio, senza giudicarlo» racconta l’attrice. «Virginia si sentiva attratta dal potere, ma non si rendeva conto fino a che punto questo l’avrebbe portata, tanto che quando ha deciso di uscirne era già troppo tardi».
Ritrovarsi tutti i giorni a interagire con Javier completamente trasformato in Pablo Escobar non è stato facile.
«Io vedevo il personaggio non lui» condìfessa Penelope. «Però devo ammettere che ad un certo punto non vedevo l’ora di finire le riprese del film per poter ritrovare mio marito».
Ti potrebbe interessare anche:
- Venezia 74: promossi e bocciati
- George Clooney a Venezia, è lui (per noi) il vincitore
- Venezia 74: Charlotte Rampling e le scelte di classe del cinema italiano
- Venezia 74: alla scoperta del colore nascosto delle cose con Valeria Golino
- Venezia 74: con i Manetti Bros si canta, si balla (e si ride)