Pechino Express 2018: nessuno tocchi le signore della tv
I momenti top e quelli flop della terza puntata dell'adventure game di Rai 2. Con Maria Teresa Ruta e Patrizia Rossetti grandi protagoniste...
Un urlo squarcia il silenzio di un riservato condominio romano: ieri sera, durante l’apertura della busta nera di Pechino Express, a fine puntata, l’attesa sulle sorti della squadra delle Signore della tv era tanta. Dopotutto, in questa edizione, è la squadra che merita, più di tutte la visione del programma televisivo di Rai 2.
Ebbene, quando si è scoperto che la tappa non era eliminatoria, e che quindi Maria Teresa Ruta e Patrizia Rossetti rimanevano in gara, un urlo, ovviamente di gioia, si è sollevato.
Roba che neanche il derby! Ma, scusatemi, ho iniziato dalla fine. Bypassando, in questo modo, tanti momenti che si sono susseguiti durante la terza puntata dell’adventure game. Alcuni topici.
I momenti cult
Una gara che, al di là dei km percorsi e dei passaggi richiesti (troppi), che li ha portati anche a Marrakech, ha avuto i suoi momenti cult. Che, guarda un po’, coincidevano con i cambiamenti umorali della Ruta. La domanda che ci siamo tutti posti, sin dall’inizio della serata, è stata: «Per cosa piangerà stavolta la bionda conduttrice?». Abbiamo dovuto aspettare ben 50 minuti per la soluzione, quando si commuove, per usare un eufemismo, per l’estremo affetto dimostrato da una famiglia che aveva accolto la coppia.
L’entrata di Sara & Sarah
Ma la puntata è stata segnata dall’ingresso di un’altra coppia. Come prevedibile, le Ventura e Balivo, preannunciate nel finale della puntata della settimana scorsa, non erano rispettivamente Simona e Caterina, ma le due sorelle. Una Sara, l’altra Sarah. E il team è stato chiamato, brividi, le Sare. Roba da Pulitzer per la creatività. Su di loro? Primo commento: dureranno come un gatto in tangenziale. Dopo 10 minuti: speriamo che durino poco. Terzo commento: ma Marcello ha fissato un’impalcatura per i suoi capelli?
I commenti al vetriolo di Costantino
Non ci sono state grandi prove, purtroppo. A parte quando hanno dovuto pescare una busta rossa, tra diversi serpenti, per proseguire la missione. Con un picco di virilità da parte di Tommaso Zorzi dei Ridanciani, quando un serpente gli è letteralmente saltato addosso. Comprensibile, per carità. Un’altra prova? Comprare una serie di oggetti tra le bancarelle di un mercato. Signori, ma la bravura della Rossetti, da anni venditrice di batterie per pentole, a contrattare? Mancava solo il numero in sovrimpressione con tanto di “Prendi la cornetta”. Un’altra prova? Quella di recitazione. Che potremmo riassumere con il commento del bravo Costantino, a cui qualche pelo sulla lingua non farebbe neanche male. Il conduttore, commentando il risultato, si lancia con un: «La Caruso è molto più brava della Giarrusso, che in teoria fa l’attrice». Morto!
Tre proposte per la produzione
Ok, in conclusione ho solo tre domande. Anzi, tre proposte, rivolte alla produzione. La prima: regalate a Tommy Kuti degli Scoppiati qualche maglietta che non richieda la censura. O rivelateci, per lo meno, cosa c’è scritto. Seconda: i criteri per i biiiiiip sulle parole “meno televisive”. Senza logica, come le risate super spontanee, sempre davanti alle telecamere, di Adriana Volpe. Terza: i sottotitoli per Francisco Porcella dei Surfisti, grazie. E, preciso, niente contro i sardi. Perché, secondo me, neanche loro lo capiscono. Col cuore.
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