Non ci resta che il crimine – La serie: si torna a viaggiare nel tempo
Dal cinema alla tv con Non ci resta che il crimine – La serie, che debutta su Sky e NOW il 1° dicembre. Protagonisti Marco Giallini, Gian Marco Tognazzi, Giampaolo Morelli e Massimiliano Bruno. La new entry è Maurizio Lastrico
Chi l’ha detto che solo gli americani realizzano dei franchise di successo? Noi abbiamo, per esempio, una trilogia cinematografica di successo composta dai film Non ci resta che il crimine (2019), Ritorno al crimine (2021) e C’era una volta il crimine (2022), che ora avrà anche un sequel sul piccolo schermo con Non ci resta che il crimine – La serie. Alla regia troviamo ancora una volta Massimiliano Bruno, che per l’occasione viene affiancato Alessio Maria Federici. Nel cast ritroviamo Marco Giallini, Gian Marco Tognazzi, Giampaolo Morelli e lo stesso Massimiliano Bruno, con alcune new entry come Maurizio Lastrico, Liliana Fiorelli, Grace Ambrose, Kabir Tavani, Sara Baccarini, Daniela Virgilio, Claudio Corinaldesi ed Elisabetta Pellini.
Non ci resta che il crimine – La serie (una produzione Sky Studios e Italian International Film prodotta da Fulvio, Federica e Paola Lucisano) andrà in onda con due episodi a settimana dal 1° dicembre, su Sky e in streaming su NOW.
La nuova avventura negli anni ’70
I viaggi nel tempo saranno, ancora una volta, il cuore della narrazione. Stavolta Moreno, Giuseppe e Claudio si troveranno catapultati nel 1970. Dopo aver scoperto di essere stato adottato, Giuseppe decide infatti di cercare la sua vera madre, incurante degli avvertimenti del loro amico e scienziato Gianfranco: se si cambia il passato cambia anche il presente. Giuseppe riesce a incontrare la madre biologica a un happening a casa di Duccio Casati, un ricco borghese dalle idee progressiste che ha preso a cuore la causa dei ragazzi del movimento studentesco. Però l’emozione che travolge Giuseppe nel ritrovare Linda gli fa commettere un grave errore: salvandola da un attentato con l’aiuto dei suoi amici, finisce per modificare il passato e quindi anche il presente. Cosa succede? L’Italia di oggi è diventata una dittatura fascista e bisognerà tornare di nuovo indietro per rimettere le cose a posto, a costo di infiltrarsi nelle maglie del Golpe Borghese.
La parola ai protagonisti
«Il passaggio alla seralità è stato importante e abbiamo capito che era necessario un supporto alla regia, da qui il coinvolgimento di Alessio Maria Federici» – spiega Massimiliano Bruno durante la conferenza stampa – «Mi piaceva l’idea di tornare nel 1970, quando si è giocata la mitica partita Italia-Germania 4-3. Se potessi esprimere un desiderio sarebbe quello di andare indietro nel tempo e vedere i miei genitori e Roma il giorno in cui sono nato».
«È stato bello ritrovare Moreno e i miei colleghi, che sono dei loschi figuri ma veramente bravi! Quando non ci sono, lo ammetto, mi mancano un po’» – dice scherzando Marco Giallini, a dimostrazione del bel clima che si è respirato sul set, come conferma Gian Marco Tognazzi: «È stato meraviglioso ritrovare questo branco di pazzi che si diverte molto e credo che questo trasparisse anche nei film. Il bello della serialità è che ti dà la possibilità di approfondire i personaggi e poi stavolta siamo tornati indietro nel periodo storico che amo di più».
«Claudio ha sempre la stessa esigenza di affermarsi e vedrete come prova a vendere storie e persino soggetti di film che negli anni’ 70 non conoscevano. Però l’aspetto fondamentale di questo nuovo viaggio è la riscoperta di una bella amicizia, in scena e non solo» – anticipa Giampaolo Morelli.
E la new entry Maurizio Lastrico cosa ne pensa? «Con questa banda di matti è stato come andare a scuola alle superiori. Poi per me è stato bello anche stare a contato con tanti giovani attori neo-diplomati, ho un bel ricordo di tutti loro».
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