MasterChef Italia: è tutto pronto per la tredicesima edizione
Il 14 dicembre partirà, su Sky Uno (e in streaming su NOW), la 13esima edizione di MasterChef Italia. Confermati i giudici Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli
Dicembre non è solo il mese delle festività natalizie, ma anche quello che segna il ritorno di MasterChef Italia. La 13esima edizione debutterà giovedì 14 dicembre, in prima serata, su Sky Uno e in streaming su NOW (sempre disponibili on demand e visibili su Sky Go).
Tra l’altro quest’anno il cooking show Sky Original (prodotto da Endemol Shine Italy) celebrerà, con un episodio speciale in onda a fine gennaio, un traguardo storico ovvero quello dei 300 episodi della versione italiana.
E nonostante si porti una discreta storia alle spalle, il programma non dà segni di cedimento e continua ad essere un cult per i telespettatori. Il motivo? Non solo mette al centro la cucina (diventata negli ultimi anni la regina del piccolo schermo), ma racconta storie di persone comuni che decidono di mettersi in gioco per seguire la propria passione, realizzare i sogni rimasti finora nel cassetto e magari cambiare vita. Per farlo dovranno conquistare i tre giudici Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli.
Prove che ritornano e novità
Il percorso di MasterChef parte come sempre con due episodi dedicati ai Live Cooking, durante i quali gli aspiranti chef dovranno cercare di guadagnarsi un posto nella Masterclass con un piatto ideato da loro, che (insieme alla propria idea di cucina) dovrà conquistare tutti e tre i giudici. Chi avrò solo due si, infatti, dovrà indossare un grembiule grigio col quale affrontare il limbo di uno Stress Test, una nuova prova a tempo senza possibilità di appello nella quale solo i migliori conquisteranno il grembiule bianco con su scritto il proprio nome. E attenzione, perché c’è una seconda novità: da qualche parte in studio, nascosto dalla vista dei concorrenti, ci sarà un “giudice ombra”, una persona misteriosa che avrà il compito, in un secondo momento, di aiutare Barbieri, Cannavacciuolo e Locatelli nella selezione.
Una volta assegnati i venti grembiuli bianchi e formata la Masterclass, i concorrenti dovranno fare di tutto per rimanerci tra Mystery Box, Invention Test, Pressure Test, Skill Test e le prove in esterna. Quest’anno si viaggerà tra Messina, Capannelle (Roma), Val di Chiana (tra i comuni di Castiglion Fiorentino, Foiano della Chiana e Marciano, tutti in provincia di Arezzo) e Torino.
Non mancheranno naturalmente le special guest, tra tra chef stellati e ospiti nazionali e internazionali esperti di food, che porteranno le loro esperienze prima di sottoporre i cuochi amatoriali alle prove più insidiose. Qualche nome? Joe Bastianich (che è stato in giuria per ben otto edizioni), Iginio Massari (che non manca mai), Alex Atala, Chiara Pavan, Riccardo Gaspari, Assaf Granit, Mory Sacko, Andreas Caminada.
L’impegno e la modernità di MasterChef
MasterChef Italia fa la differenza anche per la sua sensibilità nei confronti delle tematiche di sostenibilità ambientale e sociale. Ricordiamo infatti che da anni la produzione adotta un approccio plastic free ed eco-friendly e collabora con Last Minute Market per recuperare le eccedenze rimaste inutilizzate durante la registrazione delle puntate a favore della Onlus “Opera Cardinal Ferrari” che gestisce una mensa per persone in difficoltà a Milano.
Poi sin dallo scorso anno MasterChef Italia ha ottenuto (prima realtà al mondo) la certificazione “Food Waste Management System” da Bureau Veritas, presente a livello globale e accreditata da oltre 60 organismi internazionali, leader di livello mondiale nell’offrire servizi di verifica, certificazione e audit in ambito Qualità, Salute e Sicurezza, Ambiente e Responsabilità Sociale. Bureau Veritas, inoltre, ha certificato anche la corretta applicazione del protocollo “Green Audiovisual” che attesta la capacità nella gestione della sostenibilità ambientale, diminuendo i consumi e l’impatto ambientale, riducendo i trasporti, adottando un corretto smaltimento dei rifiuti e degli scarti generati.
«Il valore di MasterChef è la modernità» – dichiara Leonardo Pasquinelli, CEO di Endemol Shine Italy – «Ha cambiato il modo di affrontare il tema del cooking in televisione, perché lo faceva e lo fa tuttora in modo unico e moderno, sia per le piccole modifiche nel meccanismo che andiamo a fare ogni anno, ma anche e soprattutto per le storie dei concorrenti, che arrivano e si raccontano, portandosi dietro la loro tradizione, le ricette che hanno imparato a casa. Tutto questo diventa materia prima importantissima per i nostri tre giudici, che sono delle star, e non solo per le stelle guadagnate come chef, ma per la loro capacità di empatizzare con i concorrenti che è veramente rara. Inoltre, hanno creato tra loro anche un clima unico. Tutto questo accade anche grazie al lavoro di chi scrive e al clima di collaborazione e di costruzione del programma con Sky».
La parola ai giudici
Fanno eco alle parole di Leonardo Pasquinelli quelle dei giudici che, durante la conferenza stampa di presentazione di MasterChef Italia 13, raccontano anche l’impatto sociale del cooking show.
«Io ci sono fin dalla prima edizione e ho fatto anche le edizioni Junior e Celebrity. In realtà ho mai cambiato il mio pensiero e il mio modo di giudicare, ma ho cercato di alzare l’asticella. E mi ha fatto piacere vedere come, nel tempo, sia cambiato il pensiero dei concorrenti: oggi le persone sanno cos’è la cucina e conoscono il valore della materia prima» – spiega Bruno Barbieri – «MasterChef ha cambiato il pensiero gastrononomico, ha fatto capire alla gente che questo è un mestiere importante e inoltre ha dato la possibilità ai piccoli produttori di entrare in un mercato non facile». E sottolinea: «Abbiamo avuto molti ex concorrenti che hanno lavorato nelle nostre cucine, che stanno girando per il mondo facendo esperienze importanti».
«Il mondo culinario è cresciuto. Basta pensare che quindici anni fa, quando si parlava di ristorante stellato, poche persone sapevano di cosa si stava parlando. Ora invece è un termine che si usa tantissimo» – sottolinea Antonino Cannavacciuolo – «MasterChef porta anche tanta cultura e il nostro paese ha bisogno di questo. Ricordiamo che abbiamo una grande tradizione e dall’estero vengono in Italia anche per mangiare».
«La tv e i social sono stati importanti, hanno cambiato la visione nostro mestiere come professione, tanto che la scuola alberghiera è passata dai tre ai cinque anni. C’è una formazione culturale diversa» – ammette Giorgio Locatelli, che sul ruolo di giudice dice: «Il giudizio durante MasterChef diventa molto personale: noi tre siamo arrivati allo stesso traguardo attraverso esperienze diverse e quest’ultime ci aiutano a giudicare i piatti. E poi c’è il carattere delle persone: per noi è importante che siano sinceri e cerchino di raccontare qualcosa con i loro piatti».
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