Libri: dillo con una poesia
Dal minimalismo formato Instagram alla spoken word, cinque suggerimenti per conoscere i poeti del terzo millennio
Proprio quando la poesia sembrava essere passata di moda, eccola tornare alla ribalta. Dal successo internazionale di Rupi Kaur, poetessa di Toronto che con il suo milk and honey ha ormai oltrepassato il milione di copie vendute, alla rivincita che si è potuta prendere Amanda Gorman ribadendo in mondovisione che no, la poesia non è un genere morto e sepolto che può piacere solo a chi è nato vecchio, come Benjamin Button.
Si è semplicemente trasformata, accantonando i pentametri giambici in favore della spoken word, facendo della poesia una performance, da Andrea Gibson a Guido Catalano. Ecco cinque titoli da cercare in libreria per familiarizzare con i poeti del terzo millennio.
Giovane, libera, consapevole
Sulla scia di Eve Ensler, non c’è argomento scomodo che Rupi Kaur abbia paura di affrontare. Si è fatta conoscere grazie a Instagram quando il social, censurando uno dei suoi scatti, le ha regalato i quindici minuti di celebrità necessari per farsi notare dall’editoria tradizionale. Che ha ripreso la sua prima raccolta di poesie auto-pubblicate e le ha trasformate in un longseller puntando proprio sulla sua identità di giovane donna Sikh, femminista e impegnata. Ora ritorna sugli scaffali con home body. Il mio corpo è la mia casa (Tre60), in cui torna a parlare di guarigione, rinascita e cambiamento.
Il futuro dell’America
La speranza di Amanda Gorman, poetessa e attivista ventiduenne che ha recitato i suoi versi alla cerimonia di insediamento del Presidente degli Stati Uniti, è che sul suo paese torni a splendere la luce. Ha incantato il mondo con la sua grazia e sì, anche con quell’impeccabile cappotto giallo di Prada, prima di ritrovarsi suo malgrado al centro di un acceso dibattito sulla traduzione. In Italia The Hill We Climb. Parole di coraggio, speranza e futuro (Garzanti) arriva in libreria il 1 aprile, con la prefazione di Oprah Winfrey.
Poesia espressa
Pensa che cretino che è l’amore di Luca Gamberini (Mondadori) è una raccolta di poesie ispirate a Bologna, all’amore, alla musica. E alla performance che Gamberini ha inaugurato nel 2019, quella della poesia espressa che lo ha portato in giro per tutta Italia con una macchina da scrivere Olivetti Lettera 22 sottobraccio. Poesie improvvisate dedicate a sconosciuti, appassionati e curiosi seduti di fronte a lui per qualche istante di reciproco studio, con la convinzione che fare poesia oggi è anche rendere gli altri felici, regalando versi a chi ne ha bisogno.
A un passo dalla fine
L’amore non è sempre una passeggiata di salute. In Tragicomico di Virginia Montanelli (Porto Seguro Editore) possiamo attraversare tutte le fasi del lutto di una relazione ormai finita, dalla disillusione alla perdita. Fino al momento di rialzarsi in piedi e recuperare l’ironia necessaria per ritrovare sé stessi oltre l’altro.
Divinità ammaccate
Un tempo i miti erano storie che usavamo per spiegare noi stessi. Oggi siamo ancora perennemente intrappolati tra l’eroico e il patetico, ancora divini e mostruosi, anche se abbiamo preso il brutto vizio di definirci solo come la somma di tutte le cose che possediamo e di oracoli da consultare non ne abbiamo più. È così che Kate Tempest introduce Antichi nuovi di zecca (Edizioni e/o), poema scritto per essere recitato ad alta voce e vincitore del premio Ted Hughes per l’innovazione nella poesia.
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