Kristen Stewart, onesta e appassionata come Jean Seberg
L’attrice Kristen Stewart, fuori concorso alla 76esima Mostra del Cinema di Venezia con Seberg di Benedict Andrews, si è mostrata molto più a suo agio e loquace del solito
Per Kristen Stewart lo status di teen idol (acquisito grazie alla saga cinematografica di Twilight) è ormai un antico ricordo. È infatti cresciuta, non solo come giovane donna ma anche come attrice e questo le permette di passare da ruoli leggeri (come quello di Sabina Wilson nel nuovo Charlie’s Angels, presto in uscita) ad altri più impegnativi.
Un esempio lo abbiamo avuto alla 76esima Mostra del Cinema di Venezia, che l’ha vista protagonista (fuori concorso) di Seberg, film diretto da Benedict Andrews. Kristen è venuta a presentarlo al Lido, insieme a parte del cast.
Una storia dolorosa, poco conosciuta
Il film è ispirato alla vera storia di Jean Seberg, icona della Nouvelle Vague e interprete di film cult come Fino all’ultimo respiro di Jean-Luc Godard. Forse molti non lo sanno, ma alla fine degli anni’60 l’attrice francese finì nel mirino di Cointelpro, programma di sorveglianza (illegale) dell’FBI. Il motivo? Il suo coinvolgimento, politico e sentimentale, con l’attivista per i diritti civili Hakim Jamal. Questo la rese un obiettivo dei tentativi spietati del Bureau di arrestare, screditare e denunciare il movimento del Black Power.
A ricevere l’incarico di sorvegliarla Jack Solomon, un giovane e ambizioso agente federale. I destini dei due si troveranno a essere pericolosamente intrecciati.
La parola a Kristen Stewart e al regista
«Oggi è il quarantesimo anniversario della sua morte e mi commuove il fatto di essere qui a alla Mostra del cinema di Venezia a parlare di lei» esordisce il regista Benedict Andrews. «Jean Seberg è sempre stata un mito per me, ma non sapevo nulla della sua storia finché non ho letto la sceneggiatura di questo film. Lei voleva dire sempre la verità, sia sullo schermo che nella vita privata, distrutta poi dall’FBI. E quella che raccontiamo è proprio una Jean vista attraverso gli occhi del Bureau».
A vestire i suoi panni Kristen Stewart, che si dimostra più sciolta e loquace del solito (a differenza dei suoi colleghi piuttosto silenziosi, compreso l’affascinante Anthony Mackie, noto soprattutto per la saga degli Avengers). «È importante che gli attori mantengano l’onestà dentro di sé, come faceva Jean che era appassionata, aveva voglia di rimanere in collegamento con le persone» spiega. «La sua è la storia di una donna coraggiosa, che dovremmo conoscere».
Se si ritrova in lei? «Non sono impegnata politicamente, ma esprimo liberamente le mie idee, le mie posizioni e da quando lo faccio mi sento meglio, sono più libera. Qualche anno fa mi sentivo più insicura, ora sono felice di essermi aperta agli altri. Non sono presente sui social, ma mantengo l’interazione con il pubblico, comunico con esso, anche attraverso i miei film».
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