Il Commissario Montalbano torna in tv e Luca Zingaretti stavolta è anche regista
La Festa della Donna si festeggia in tv (su Rai 1) con Il metodo Catalanotti, nuovo episodio de Il Commissario Montalbano interpretato (e stavolta anche diretto) da Luca Zingaretti
Si intitola Il metodo Catalanotti il nuovo episodio de Il Commissario Montalbano, che andrà in onda questo 8 marzo (in prima serata) su Rai 1. Si tratta del primo dopo la scomparsa dello scrittore Andrea Camilleri, padre del personaggio e dei romanzi che raccontano le sue vicende, ma anche di quella del regista Alberto Sironi.
Dietro la macchina da presa si è quindi messo Luca Zingaretti, che è anche il protagonista di questa serie cattura-ascolti che ha fatto il giro del mondo.
Nel cast insieme a lui l’immancabile Cesare Bocci, nei panni di Mimì Mugello. Sonia Bergamasco sarà ancora Livia, la sua amata. In questo capitolo troviamo altre attrici come Antonia Truppo, Marina Rocco e Greta Scarano, che avrà un ruolo centrale (per motivi che non vi possiamo spoilerare).
Un’indagine “teatrale”
Stavolta il Commissario Montalbano deve risolvere il caso di Carmelo Catalanotti, che pare sia stato assassinato con una pugnalata nel petto. Però qualcosa non quadra e Montalbano se ne accorge già dalla strana compostezza della salma e dall’assenza di sangue. Ben presto si scopre che la vittima era un usuraio, ma anche un artista di teatro, anima e fondatore della Trinacriarte, attivissima compagnia di teatro amatoriale di Vigàta.
Una compagnia formata da personaggi letteralmente invasati dalla passione per il teatro e Catalanotti era il loro guru, a volte geniale e altre crudele,
Montalbano si rende così conto che proprio nel suo personalissimo e inquietante Metodo si trova la soluzione del mistero della sua morte.
A complicare le cose ci penserà l’incorreggibile Mimì Augello, che nel tentativo di sfuggire al marito della sua ennesima amante, si imbatterà con grande sorpresa in un cadavere che poi sparirà.
La parola a Luca Zingaretti
Altre cose ce le anticipa Luca Zingaretti (nel corso della conferenza in streaming). «Il Commissario è stato più volto indotto in tentazione da altre fanciulle, ma lui è di fatto un orsacchiotto e non ha mai ceduto, anche per amore della sua Livia. Però stavolta arriva una ragazza molto sensuale e viene messo in seria crisi, tanto da essere disposto a chiedere il congedo dal suo lavoro e lasciare Livia per lei. Io stesso, quando ho letto il testo, sono rimasto sorpreso».
Poi sul fatto di essersi messo anche dietro la macchina da presa dice: «Ho dovuto prendere il timone dalla mattina al pomeriggio e relazionarmi con gli altri attori non solo come collega, ma anche come conduttore».
E aggiunge: «Questo episodio rimarrà dentro, forse presagendo la sua fine Camilleri ha inserito una sorta di suo testamento. Lui era un grande amante di teatro e in particolare di Pirandello, il tema pirandelliano dell’identità gli era molto caro».
Invece sul legame con Montalbano e sul futuro dice: «In questi vent’anni siamo riusciti a mantenere uno standard alto, io stesso ho sempre affrontato il set con grande entusiasmo, non c’è nessuna stanchezza nei confronti del personaggio. Però sono venuti a mancare dei compagni di viaggio fondamentali e un anno fa dissi che non sapevo se sarei riuscito a tornare sul set, il tempo si è fermato e non abbiamo potuto elaborare il lutto. Io sono ancora in una sorta di limbro, Quando la vita avrò ricominciato a correre, vedremo».
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