I più belli di Venezia 2015: i nostri leoni d’oro dello stile

Dove eravamo rimasti? Abbiamo aperto il Festival di Venezia promuovendo e bocciando i look delle prime passerelle rosse. E se le bravissime Nastassja Kinski ed Emily Watson hanno attirato la nostra buona dose di acidità giornaliera, oggi parliamo dei maschietti che hanno calcato tappeti e gradinate. Ma saremo buoni. Anche troppo, forse. Ecco i Leoni d’oro, quelli di Venezia, e quelli di stile: i nostri.

I nostri premi

Partiamo da Jake Gyllenhaal, medaglia d’oro, il più bello di tutti. Giunto al Lido di Venezia per presentare il film fuori concorso Everest, ha sfoggiato un completo black and white di Salvatore Ferragamo, con capelli di media lunghezza pettinati all’indietro e barba d’ordinanza. Il nostro “Leone d’oro” va a lui: bello e affascinante “più di sempre”.

Secondo posto sul podio per l’attore belga Matthias Schoenaerts che abbiamo visto durante il photocall di A Bigger Splash, con tanto di outfit casual, composto da giacca scura, t-shirt, jeans e scarpe da tennis. Premio alla disinvoltura.

Bronzo “ad honorem” – forse più in memoriam – per Johnny Depp. Dai, per favore, basta con questi commenti sulla pancia, sui capelli unti e su quelle – effettivamente tremende – scarpe aperte con tanto di calzino bianco. Intanto, sappiatelo, ha colpito ancora, nonostante tutto. “Purché se ne parli”, diceva qualcuno.

E quelli della giuria

E sul fronte cinema? Bando alle ciance e al sarcasmo, per raccontare anche quella parte di Venezia che rivedremo presto in sala. Perché di film belli, magari non solo in concorso, ce ne sono stati tanti. Ad aver conquistato la Giuria del festival, presieduta dal regista messicano Alfonso Cuarón, è il film Desde Allá di Lorenzo Vigas: Leone d’oro

Il Leone d’argento per la migliore regia è andato a Pablo Trapero per il film El Clan; il Gran Premio della Giuria è stato assegnato al film Anomalisa di Charlie Kaufman. La Coppa Volpi come miglior attrice è andata a Valeria Golino per Per amore vostro, mentre il miglior attore è stato Fabrice Luchini per L’Hermine.