I film diretti da donne più belli visti a Venezia 76
Da Babyteeth di Shannon Murphy a Nevia di Nunzia De Stefano, ecco i film diretti da donne visti a Venezia 76 che ci hanno conquistato
Poche ma buone. Ha ragione Alberto Barbera, direttore della Mostra del Cinema di Venezia, nel voler dare spazio al cinema femminile di qualità non cercando a tutti i costi di rispettare le famose quote rosa. Anche perché, diciamolo, non è detto che una donna abbia sempre talento in questa arte. Un talento che invece abbiamo trovato nelle registe protagoniste di Venezia 76 (nelle varie sezioni) ed è per questo che vogliamo segnalarvi i loro film, sperando che possiate anche voi vederli presto nelle sale.
Storie di donne coraggiose che combattono contro realtà difficili: un esempio di cinema al femminile che a Venezia è piaciuto molto
Fuori e dentro il concorso
Uno dei film in concorso più apprezzati è stato indubbiamente Babyteeth, opera prima di Shannon Murphy, che ha visto il protagonista maschile Toby Wallace vincere anche il Premio Marcello Mastroianni come miglior attore emergente. Il film racconta la storia di Milla, adolescente malata di cancro, che si innamora di un giovane spacciatore di nome Moses, grazie al quale torna a guardare la vita con entusiasmo.
Presenza importante è stata quella di Haifaa Al Mansour, prima regista donna dell’Arabia Saubita, che fa del suo The Perfect Candidate uno straordinario manifesto femminista: al centro, infatti, ci sono le vicende di una giovane e determinata dottoressa saudita che decide di candidarsi alle elezioni comunali, pur sapendo di portare turbamento in una città dove le donne non si sono mai buttate in politica.
Fuori concorso ha spiccato invece la nostra Francesca Archibugi con Vivere, che ci porta nella casa della famiglia Attorre, composta da Luca (giornalista freelance), Susy (insegnante di danza) e la figlia di sei anni Lucilla. A dare uno scossone al loro ménage l’arrivo di una ragazza alla pari irlandese di nome Mary Ann. Il film uscirà nelle sale italiane il 26 settembre.
I due gioielli di Orizzonti
La sezione Orizzonti di Venezia 76 è stata invece aperta dalla regista tedesca Katrin Gebbe con Pelican Blood. Protagonista è Wiebke, allevatrice di cavalli e madre amorevole che sta crescendo una figlia adottiva di nove anni di nome Nicolina e decide di prendere con lei anche Raya, orfana di cinque anni. Quest’ultima ha un passato traumatico che l’ha portata a non provare alcun tipo di affetto, tanto da risultare violenta. Wiebke farà di tutto per salvarla.
Ci siamo poi innamorati di Nevia di Nunzia De Stefano, film ambientato nei container della periferia napoletana, dove una ragazzina di nome Nevia vive insieme alla nonna e alla sorellina minore. Quella che viene raccontata, con intelligenza e delicatezza, è il percorso di crescita della giovane che combatte per avere un futuro migliore. Ingiustamente snobbato alla giuria di Orizzonti, si è guadagnato almeno il collaterale Premio Lizzani e la protagonista Virginia Apicella è stata insignita del NuovoImaie Talent Award.
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