Federica Brignone: dalla neve all’acqua di mare, traiettorie liquide
La campionessa di sci è impegnata nelle gare di Coppa del mondo, ma anche in un progetto di sensibilizzazione ambientale, che la vede protagonista di una mostra fotografica con scatti subacquei di grande fascino
Siamo abituati a vederla in un ambiente naturale diverso, quello delle piste innevate, lungo le quali disegna con grinta e stile le sue traiettorie (conquistando podi e vittorie). Ma Federica Brignone, atleta di punta della squadra nazionale di sci alpino, dalle vette è scesa anche sott’acqua, con tanto di sci, scarponi e tuta, seguendo tracciati diversi da quelli delle gare di Coppa del mondo. “Traiettorie liquide” è infatti il titolo di un progetto di sensibilizzazione ambientale da lei fortemente voluto, che la vede protagonista e che si è aperto con una mostra fotografica di grande impatto e fascino.
Presso QC Terme di Milano sono esposti fino al 10 gennaio una serie di scatti del fotografo Giuseppe La Spada, particolarmente sensibile al tema dell’acqua, in cui la modella è proprio Federica
Lo shooting subacqueo con la sciatrice è avvenuto la scorsa estate alle Eolie e lei lo ricorda così: “Un’esperienza unica. Sciare sott’acqua è stato davvero magico. Con gli sci e gli scarponi si affonda in un attimo, ma avevo un team di sub e sommozzatori che mi ha aiutata a risalire in superficie”. Curve nel blu, capriole, evoluzioni piene di fluidità e di armonia: “Tuffatevi con me per la salvaguardia del nostro fantastico mare”, incita Federica dalla sua pagina Instagram, commentando alcuni scatti.
Nel mare più plastica che pesci
L’obiettivo del progetto e di questa mostra, come spiega la stessa Brignone, è attirare l’attenzione (soprattutto dei giovani, ma non solo) su un problema molto serio, quello dell’inquinamento marino. La campionessa racconta di avere sempre trascorso moltissimo tempo della sua vita al mare, fin dall’infanzia, e ancora adesso ama praticare sport acquatici e rifugiarsi su spiagge lontane quando ha bisogno di ricaricare le batterie: “Mio padre è ligure, sono una persona molto acquatica e vorrei dare il mio contributo per salvaguardare questa risorsa: fra trent’anni rischiamo di avere nel mare più plastica che pesci, i dati sono molto allarmanti”. Secondo le stime degli scienziati, infatti, finiscono in mare 8 milioni di tonnellate di plastica all’anno.
Non ci sono solo sacchetti, bottiglie e rifiuti vari, che impiegano migliaia di anni prima di degradarsi, ma anche le cosiddette “microplastiche”, cioè le particelle quasi invisibili, che vengono ingerite dai pesci e procurano danni enormi sia all’ecosistema sia alla nostra salute, perché alla fine arrivano nel nostro piatto. Il tema scelto da Federica per il progetto “Traiettorie liquide”, insomma, è tutt’altro che distante dalla nostra quotidianità. E, come lei sottolinea, merita una riflessione da parte di tutti.
Per visitare la mostra www.qcterme.com/it/milano/qc-termemilano
Qui alcuni scatti di backstage
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