15/02/2020

Gli anni più belli: Gabriele Muccino racconta la sua generazione

Veronica Colella Pubblicato il 15/02/2020 Aggiornato il 17/02/2020

Sogni e rimpianti di quattro cinquantenni spaesati. A interpretare i quattro amici del film di Muccino Micaela Ramazzotti, Pierfrancesco Favino, Kim Rossi Stuart e Claudio Santamaria

Gli anni più belli

Gli anni più belli di Gabriele Muccino, arrivato nelle sale il 13 febbraio, racconta sogni e rimpianti di una generazione attraverso un’amicizia lunga quarant’anni. Una storia corale che vi conquisterà a partire dalle fragilità dei suoi protagonisti, interpretati da Pierfrancesco Favino, Micaela Ramazzotti, Kim Rossi Stuart e Claudio Santamaria.

A sorpresa, nel film c’è anche Emma Marrone alla sua prima esperienza di attrice.

Il manifesto di una generazione

A due anni di distanza dal grande successo di A casa tutti bene, con i suoi 9 milioni di incassi, Gabriele Muccino ha realizzato film più ambizioso della sua carriera. Prendendo ispirazione da classici del cinema italiano come Una vita difficile di Dino Risi (1961) e C’eravamo tanto amati di Ettore Scola (1974), racconta la sua generazione di “cinquantenni spaesati” – prima troppo giovani per sposare l’idealismo del ’68 e poi troppo cresciuti per capire le ossessioni tecnologiche dei figli – dipingendo un ritratto a tinte morbide dell’Italia che cambia, dagli anni di piombo all’ascesa del Movimento 5 stelle.

Un’amicizia lunga quarant’anni

Le vite di Giulio (Pierfrancesco Favino), Paolo (Kim Rossi Stuart), Riccardo (Claudio Santamaria) e Gemma (Micaela Ramazzotti) iniziano ad intrecciarsi negli anni ’80. Giulio e Paolo assistono al piccolo miracolo che impedisce a Riccardo, idealista ma sbadato, di prendersi una pallottola durante una manifestazione studentesca in cui si è infilato per caso, mentre Gemma – primo e unico amore di Paolo – è la Yoko Ono destinata a increspare le placide acque dell’amicizia maschile. Crescendo il loro legame viene messo alla prova da delusioni, fallimenti e attrazioni inopportune, come quella nata quasi per caso tra Giulio e Gemma (che con candore ammette di amarli tutti e due) durante il matrimonio di Riccardo con Anna (Emma Marrone), ma non si perderanno mai di vista. Nessuno di loro è un vincente, eppure il film ha un messaggio ottimista e pieno di speranza: l’idea che gli anni più belli siano quelli che non abbiamo ancora vissuto, anche se non si è più affamati di vita come a sedici anni.

Magia del cinema

Grazie alle nuove tecnologie vedremo i quattro protagonisti farsi scivolare addosso più di trent’anni nello spazio di due ore, anche se per l’adolescenza non c’è trucco o de-aging digitale che tenga. Le controparti più acerbe sono interpretate da Francesco Centorame, Alma Noce, Andrea Pittorino e Matteo De Buono, che hanno il difficile compito di lasciarci crogiolare nel sottile piacere della nostalgia senza farci rimpiangere troppo quell’età, che in fin dei conti non è così luminosa come la ricordiamo da adulti.

La colonna sonora

La colonna sonora originale del film è di Nicola Piovani, pianista e compositore premio Oscar per La vita è bella (1999), mentre il suo brano portante – Gli anni più belli, appunto – è di Claudio Baglioni, che ha soffiato il posto a Renato Zero. Il titolo provvisorio del film, I migliori anni, era infatti un chiaro omaggio a I migliori anni della nostra vita (1995), già presa in prestito più volte da cinema e televisione. Per una questione di fortunate coincidenze, invece, regista e cantante si sono incontrati mentre Baglioni stava scrivendo il suo nuovo album di inediti ed è bastata la musica a far innamorare Muccino della canzone, ancora priva di testo.