Ghemon: il suo Momento perfetto a Sanremo 2021
Un approccio poetico alla scrittura e una spiccata indole alla sperimentazione, fanno di Ghemon (al secolo Giovanni Luca Picariello) uno degli artisti più interessanti e di spessore del panorama italiano.
Siamo quindi felici che ci sia anche lui in gara al 71esimo Festival di Sanremo, a due anni di distanza dal suo debutto nella città dei fiori, con un pezzo dal titolo Momento perfetto.
Il brano è una delle tracce di E vissero feriti e contenti, il suo nuovo album che uscirà il 19 marzo. Ce ne ha parlato in una conferenza via Zoom.
La sua seconda volta a Sanremo
«Il primissimo impatto con il Festival di Sanremo l’avevo avuto quando ero stato ospite di Diodato e Roy Paci: mi ricordo che una ragazzina mi era venuta incontro dicendomi che mi aveva votato… peccato che non fossi in gara! Però questo è il tipico colore e folklore sanremese che, nonostante tutto, piace. Poi l’anno dopo mi sono ritrovato in gara con Rose Viola e ora rieccomi qui» spiega Ghemon, che tiene a sottolineare: «Non ho scritto Momento perfetto pensando al Festival, questa opzione è venuta successivamente. Se avessi dovuto pensare a una canzone ad hoc, conoscendomi, sarei riuscito ad averla pronta per il 2025!».
L’artista definisce Momento perfetto: «Una canzone molto realista, che non entra in punta di piedi. Si parla di vita, tra aspettative disattese e ottimismo».
Come vede l’esibizione senza pubblico? «Ho vissuto diverse fasi nella mia carriera ed è capitato di fare dei live praticamente senza nessuno. Però così mi sono fatto le ossa. E sono sicuro che, nonostante tutto, l’emozione di salire sul palco del Teatro Ariston sarà la stessa».
Nella serata delle cover avrà al suo fianco i Neri per Caso, con cui proporrà un medley di Le ragazze, Donne, Acqua e Sapone e La canzone del sole. «Li ho sempre trovati eccezionali. Sono bravissimi e mi mettono di buonumore, fanno sorridere il cuore» dice di loro.
Aspettando E vissero feriti e contenti
E vissero feriti e contenti arriva a solo un anno di distanza da Scritto nelle stelle: «Questi ultimi mesi sono stati intensi, da tanti punti di vista: prima mi sono sentito bloccato in attesa di vedere quello che succedeva, poi ho avuto una fase di reazione e voglia di vivere. Questa energia mi ha portato a lavorare subito su un nuovo album, che probabilmente in condizioni normali (preso dai concerti e le tante cose da fare) non avrebbe visto la luce» spiega Ghemon.
E continua: «L’idea per il titolo è arrivata per caso e l’ho trovata perfetta perché riassume ciò che tutti stavamo vivendo, tra ciò che siamo stati e ciò che puntiamo ad essere. Non volevo fare musica malinconica, ma quella del festeggiamento per una liberazione».
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