Don’t worry darling: la perfezione ha sempre un lato oscuro
Arriva in sala il film più chiacchierato del festival del cinema di Venezia: un thriller tutto paranoia e tensione sessuale con Florence Pugh e Harry Styles, diretti da Olivia Wilde (che recita anche nel ruolo dell'amica della protagonista)
La quantità di gossip, frecciatine velenose e sorrisi forzati che ha accompagnato l’anteprima di Don’t worry darling a Venezia è degna di una soap. Al centro delle polemiche la scelta di Florence Pugh di disertare la conferenza stampa per presunti dissapori con la regista Olivia Wilde, che è anche la fidanzata del protagonista maschile, Harry Styles. Ora che il film è nelle sale, è arrivato il momento di scoprire se si dimostrerà all’altezza delle controversie.
Sotto molti aspetti il thriller di Olivia Wilde, già regista della commedia indie Booksmart, è fin troppo fedele alle sue fonti di ispirazione.
Prendendo spunto dalle atmosfere dei romanzi di Ira Levin, mescola sessismo benevolo e gaslighting per confezionare una storia fatta di segreti e bugie, cospirazioni e matrimoni in cui la perfezione si paga a caro prezzo.
A un passo da Stepford
Nella perfezione al technicolor dei sobborghi californiani, Alice (Florence Pugh) passa le sue giornate prendendosi cura della casa, facendo shopping e preparando deliziose cenette in tempo per il ritorno del marito Jack (Harry Styles). La comunità in cui vivono è stata accuratamente pianificata per essere un nido confortevole per gli ingegneri del progetto Victory e per le loro mogli. Gli uomini lavorano per portare l’umanità verso un mondo migliore, le donne fanno salotto e ignorano placidamente i dettagli di questa corsa al progresso.
Peccato che tra un cocktail con le amiche e una cena con il capo di suo marito, Frank (Chris Pine), Alice realizzi che qualcosa in quell’apparente perfezione le dà i brividi, piccole crepe nella sua vita da sogno che la porteranno a volersi allontanare anche da Jack.
Nel cast anche la stessa Olivia Wilde (nel ruolo di Bunny, amica e confidente di Alice), Kate Berlant (Peg), KiKi Layne (Margaret), Sydney Chandler (Violet) e Gemma Chen (Shelley, la moglie di Frank).
Questione di opinioni
Come promesso dal trailer, nel matrimonio di Alice e Jack la passione non manca. Le scene bollenti sono la risposta di Olivia Wilde alla mancanza di rappresentazione del piacere femminile al cinema, cercando di replicare la tensione erotica di Attrazione fatale e Proposta indecente.
Florence Pugh è meno entusiasta di questo aspetto del film, o almeno vorrebbe che non fosse l’unico argomento di conversazione. In un’intervista con Harper’s Bazaar, ha detto che sarebbe un peccato se tutto fosse ridotto a quella scena, ovvero il momento in cui la popstar più famosa del mondo mette la testa sotto la sua gonna. E non ha intenzione di discuterne, perché pensa che il film meriti di meglio.
Tanto rumore per nulla
Per chi volesse un breve riassunto sulle presunte faide tra i membri del cast, bisogna tornare al 2020. Prima ci sono stati i pettegolezzi sull’abbandono a riprese iniziate di Shia LaBeouf (decisione presa a malincuore per divergenze artistiche? O avrà fatto il matto?), poi quelli più succosi sulla relazione tra Olivia Wilde e Harry Styles, innamorati sul set. Lui è stato accusato di aver fatto saltare definitivamente il matrimonio di lei con Jason Sudeikis (Ted Lasso), lei di essersi distratta un po’ troppo e di aver compromesso il suo rapporto con Florence Pugh, a disagio con tutta la situazione.
A Venezia non si sono degnate di uno sguardo, mentre la tensione sembra aver contagiato anche Chris Pine e Harry Styles. Magari Harry non ha sputato con disprezzo sulla sua co-star, ma le espressioni di quieta sopportazione di Chris Pine mentre lo ascolta parlare sono ormai un meme.
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