05/09/2024

Venezia 81: Luca Marinelli è M-Il figlio del secolo

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 05/09/2024 Aggiornato il 05/09/2024

Anteprima mondiale, all'81esima Mostra del Cinema di Venezia, per l'attesa serie tv M-Il figlio del secolo con protagonista Luca Marinelli nei panni di Benito Mussolini

Venezia, 81st Venice International Film Festival, Photocall film “M - Il Figlio Del Secolo“ . Pictured: Luca Marinelli

È da mesi che se ne parla e finalmente M-Il figlio del secolo vede la luce, con una prestigiosa anteprima mondiale (fuori concorso) all’81esima Mostra del Cinema di Venezia. La serie tv diretta da Joe Wright (già regista di film come Orgoglio e pregiudizio, Espiazione e Anna Karenina), vede Luca Marinelli affrontare una sfida piuttosto difficile ovvero interpretare Benito Mussolini. Nel cast anche Francesco Russo, Barbara Chichiarelli, Benedetta Cimatti, Federico Majorana, Lorenzo Zurzolo, Federico Mainardi, Maurizio Lombardi, Gianmarco Vettori, Gaetano Bruno, Paolo Pierobon, Elena Lietti, Gianluca Gobbi, Gabriele Falsetta e Vincenzo Nemolato.

Una chicca: la colonna sonora è firmata da Tom Rowlands, noto anche per essere parte dei Chemical Brothers.

Dalla carta allo schermo

M-Il figlio del secolo è tratto dall’omonimo romanzo di Antonio Scurati vincitore del Premio Strega e bestseller internazionale (edito da Bompiani) e racconta un Paese che si è arreso alla dittatura, ripercorrendo la storia dalla fondazione dei Fasci Italiani nel 1919 fino al famigerato discorso di Mussolini in Parlamento nel 1925, dopo l’omicidio del deputato socialista Giacomo Matteotti. La narrazione offre poi uno spaccato del privato di Mussolini e delle sue relazioni personali, tra cui quelle con la moglie Rachele, con l’amante Margherita Sarfatti e con altre figure iconiche dell’epoca.

La serie è stata scritta da Stefano Bises e Davide Serino, i quali firmano anche il soggetto di serie e soggetti di puntata insieme a Antonio Scurati.

M-Il figlio del secolo (prodotto da Sky Studios e da Lorenzo Mieli per The Apartment, società del gruppo Fremantle, in co-produzione con Pathé, in associazione con Small Forward Productions, in collaborazione con Fremantle, CINECITTÀ S.p.A.. La distribuzione internazionale è di Fremantle) è un vero e proprio kolossal, diviso in otto episodi, che potremo vedere in esclusiva su Sky (e in streaming su NOW) nel 2025.

La parola a regista e cast

«È il terzo lavoro che ambiento in questo periodo, ma con una prospettiva diversa. Io sono cresciuto antifascista e di recente abbiamo visto la crescita dell’estrema destra nel mondo, così ho cercato di capire da dove venisse tutto questo» – esordisce il regista Joe Wright, che sull’estetica della serie spiega: «Volevo raccontare com’era vivere in quel periodo usando la musica contemporanea, poi ho fatto una sorta di collage tra bianco&nero e colori acidi estremi. Io e il mio montatore abbiamo lavorato tanto anche per creare ritmo e trasmettere uno spirito di energia e dinamicità, ma anche la paura di quel periodo».

«Io vengo da una famiglia antifascista e lo sono anch’io, così quando mi è stato offerto questo ruolo ho avuto tantissimi pensieri» – sottolinea Luca Marinelli – «Però poi ho capito che poteva essere un modo per prendermi personalmente una piccola responsabilità storica. Non è stato facile, perché a differenza delle altre volte mi sembrava impossibile (date le mie convinzioni) sospendere il giudizio sul personaggio, è stato un processo doloroso ma per quei sette mesi ho cercato di approcciarmi nella maniera più onesta possibile, per provare a raggiungere e capire come un passo ha seguito l’altro. Fondamentale è stato l’aiuto di Joe, come degli altri attori».

Francesco Russo, che interpreta Cesare Rossi, racconta: «Sono partito dal concetto di una relazione di co-dipendenza, di un’amicizia tossica che aveva con Mussolini. Avevo letto, infatti, i suoi libri in cui cercava di difendere le sue ragioni, di parlare male di Mussolini, non riuscendoci. Ho lavorato sui dialoghi come se Cesare vivesse una sorta di Sindrome di Stoccolma nei suoi confronti».

C’è poi Barbara Chichiarelli che è entrata nei panni di Margherita Sarfatti: «Siamo partiti dal rapporto tra lei e Benito, che era intimo e complesso. Mi sono documentata e letto il libro che la Sarfatti ha scritto su di lui, lavorato sulla morbosità del loro rapporto, ma anche sulla seduzione. Perché i due, al di là di qualsiasi discorso politico, si amavano».