Venezia 80: Povere creature! è Leone d’oro, Matteo Garrone il miglior regista
La 80esima Mostra del Cinema di Venezia si chiude con il Leone d'oro vinto da Povere creature! di Yorgos Lanthimos. A Io Capitano di Matteo Garrone il Leone d'argento per la migliore regia
Si sono spenti i riflettori sulla Mostra del Cinema di Venezia, ma ci auguriamo che i film presentati in questa 80esima edizione abbiano lunga vita, in sala e non solo. A partire naturalmente da Povere creature! di Yorgos Lanthimos, che si è meritatamente portato a casa il Leone d’oro. Una vittoria che non sorprende, dato che questa meravigliosa Frankenstein al femminile in cerca di emancipazione interpretata da Emma Stone aveva già conquistato tutti al Lido.
Non sono mancate le soddisfazioni per l’Italia: Io Capitano di Matteo Garrone ha conquistato infatti il Leone d’argento – Premio speciale per la regia e il Premio Marcello Mastroianni (per il miglior attore o attrice emergente) andato a Seydou Sarr.
Premi ed emozioni
La cerimonia di premiazione è stata presentata da Caterina Murino che, diciamolo, non ha deluso le attese ed è stata una madrina perfetta, sempre misurata, preparata ed elegante. Nel corso della serata non sono mancati momenti emozionanti, come quello che ci ha regalato Peter Sarsgaard, vincitore della Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile per il film Memory, in cui interpreta un uomo cinquantenne affetto da demenza. Un ruolo che, come aveva detto nel corso della conferenza stampa, ha molto a cuore avendo perso uno zio che aveva la stessa malattia. L’attore, nel momento di ricevere il premio, ha fatto un discorso splendido parlando di uno dei motivi principali per cui gli attori stanno scioperando: «I problemi degli attori non hanno a che vedere solo con i compensi, ma al centro c’è anche l’intelligenza artificiale. Gli attori sono delle persone, ma per loro sembra che non lo siano. Così questo essere umani viene consegnato alle macchine e ai miliardari che le possiedono. Se vincono loro sarà la nostra industria la prima a crollare e ricordiamo che la mancanza di connessione tra le persone potrà portare solo atrocità».
La Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile è invece andata, a sorpresa, a Cailee Spaeny per Priscilla. Che dire: il suo nome non era nei pronostici, a differenza di quelli di Emma Stone, Carey Mulligan ed Alba Rohrwacher. C’è però da dire che la sua performance era stata comunque apprezzata e che in lei c’è del potenziale.
Gli altri premi del concorso principale? Il Leone d’argento – Gran Premio della giuria è stato vinto da Aku wa sonzai shinai di Ry?suke Hamaguchi, il Premio Osella per la migliore sceneggiatura da Guillermo Calderón e Pablo Larraín per El Conde e il Premio speciale della giuria da Zielona granica di Agnieszka Holland (uno dei più più amati dalla critica e che parla dei rifugiati che passato dal cosiddetto “confine verde” tra Bielorussia e Polonia).
La Felicità di Micaela Ramazzotti e gli altri vincitori di Orizzonti
Anche la sezione Orizzonti ha riservato delle belle sorprese al cinema italiano. Felicità, opera prima firmata da Micaela Ramazzotti, si è aggiudicato il Premio degli spettatori – Armani Beauty di Orizzonti extra. L’attrice-regista è salita sul palco emozionatissima, ringraziando i suoi figli e tutte le persone che in questo momento le vogliono bene. E ha dedicato la sua vittoria «A chi sta vivendo un momento difficile. L’infelicità può durare a lungo, ma bisogna lottare sempre per la felicità, perché è una cosa di cui tutti noi abbiamo bisogno».
C’è stato poi il regista Alain Parroni che per il suo Una sterminata domenica ha vinto il Premo speciale della giuria.
Il Premio Orizzonti per il miglior film è andato invece a Magyarázat mindenre di Gábor Reisz e quello per la miglior sceneggiatura a Enrico Maria Artale per El paraíso.
I migliori attori? Margarita Rosa de Francisco per El paraíso e Tergel Bold-Erdene per Ser ser salhi.
Invece il Premio Orizzonti per il miglior cortometraggio se l’è portato a casa A Short Trip di Erenik Beqiri.
Gli altri premi
Per quanto riguarda la sezione Venezia Classici il Premio al miglior film restaurato è andato a Ohikkoshi di Shinji S?mai e il Premio al miglior documentario sul cinema a Thank You Very Much di Alex Baverman.
Invece il Leone del futuro – Premio Venezia opera prima “Luigi De Laurentiis” è stato vinto da Love is a Gun di Lee Hong-chi, che faceva parte del concorso della Settimana Internazionale della Critica.
A proposito: chi ha vinto nel concorso della SIC? Malqueridas di Tana Gilbert ha vinto il Gran Premio IWonderfull come miglior film e il Premio Mario Serandrei per il miglior contributo tecnico. Hoard di Luna Carmoon si è aggiudicato il Premio del Pubblico The Film Club e quello del Circolo del Cinema di Verona. Menzione speciale della Giuria Internazionale alle attrici Saura Lightfood Leon per Hoard e Ariane Labed per Le Vourdalak. Miglior cortometraggio è Las Memorias Perdidas de los Árboles di Antonio La Camera.
Non dimentichiamo le Giornate degli Autori, che ha visto vincere il Director’s Award la horror comedy Vampire humaniste cherche suicidaire consentant (Humanist Vampire Seeking Consenting Suicidal Person) di Ariane Louis-Seize.
Il dramma belga sulla violenza di genere Quitter la nuit (Through the night) di Delphine Girard ha invece vinto il Premio del Pubblico mentre a guadagnarsi il Label Europa Cinemas è Photophobia (Slovacchia, Repubblica Ceca, Ucraina) di Ivan Ostrochovský e Pavol Pekarčík, che raccontano la quotidianità durante la guerra in Ucraina attraverso gli occhi di due bambini.
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