Venezia 78: con The Last Duel gran finale con Ben Affleck e Matt Demon
La 78esima Mostra del Cinema di Venezia si avvicina al suo gran finale, ma non si percepisce alcuna stanchezza, anzi l’entusiasmo non si spegne grazie a una selezione di film che si conferma vincente. Fuori Concorso, per esempio, è arrivato il momento tanto atteso di The Last Duel, il nuovo film di Ridley Scott a cui viene anche consegnato il premio Cartier Glory to the Filmmaker, dedicato a una personalità che ha segnato in modo particolarmente originale il cinema contemporaneo.
Però a rendere speciale questo film è anche il ritorno alla scrittura della “golden couple” Ben Affleck-Matt Damon, che (lo ricordiamo) nel 1998 vinsero l’Oscar per la miglior sceneggiatura originale per il film Will Hunting – Genio ribelle.
I due compaiono anche nel cast, insieme ad altri due grandi attori come Jodie Comer e Adam Driver. The Last Duel uscirà al cinema il 14 ottobre (distribuito da The Walt Disney Company Italia).
Storia di uno scandalo. E di un duello
Il film è l’adattamento cinematografico del romanzo storico L’ultimo duello. La storia vera di un crimine, uno scandalo e una prova per combattimento nella Francia medievale di Eric Jager (uscito nel 2004), che narra le vicende dell’ultimo duello di Dio, avvenuto in Francia nel XIV secolo, tra Jean de Carrouges e Jacques Le Gris.
Carrouges è un rispettato cavaliere noto per il suo coraggio e la sua abilità sul campo di battaglia, mentre Le Gris è uno scudiero normanno la cui intelligenza ed eloquenza lo rendono uno dei nobili più ammirati a corte. Quando Marguerite, la moglie di Carrouges, viene ferocemente aggredita da Le Gris (accusa che lui nega), lei si rifiuta di rimanere in silenzio e si fa avanti per accusare il suo aggressore: un atto di coraggio e di sfida che mette in pericolo la sua vita. Il conseguente processo per combattimento, un estenuante duello all’ultimo sangue, mette il destino di tutti e tre nelle mani di Dio.
Il film rivela le ipotesi a lungo sostenute su questo duello che ha visto protagonisti due amici diventati acerrimi rivali, esplorando alcune tematiche che possono risultare attuali (nonostante l’ambientazione durante la guerra dei cent’anni) ovvero l’onnipresente potere degli uomini, la fragilità della giustizia, e la forza e il coraggio di una donna disposta a lottare da sola in nome della verità.
La parola ai protagonisti
«Quando si riceve una telefonata da Matt Damon che ti vuole proporre un’idea da un libro interessante non si può che dire di si. Mi ricordo ancora quando è stato: era il Natale del 2018» racconta Ridley Scott. «Di solito cerco sempre qualcosa di fresco, di diverso rispetto a quello che faccio solitamente. Ora, per esempio, mi mancherebbe un western!».
«Quando ho letto il libro ho pensato che si potesse trarne un film» ha spiegato Matt Damon. «Io e Ben abbiamo coinvolto nella scrittura anche Nicole Holofcener per poter sviluppare i diversi punti di vista, maschili e femminili, poi abbiamo messo insieme le cose e costruito l’architettura della trama. Stavolta abbiamo usato una procedura totalmente diversa. Negli anni’90, infatti, avevamo vent’anni e capivamo i personaggi, ma non la struttura e così, dopo aver scritto migliaia di pagine mai usate, ci siamo fermati per un po».
«Credo che questo film fosse davvero interessante, in particolare per il personaggio di Marguerite. Si tratta infatti della vera storia di una donna straordinaria, che la maggior parte delle persone non conosce, ma che è talmente attuale da creare empatia» aggiunge Ben Affleck .«Io mi considero un femminista, però abbiamo dovuto esplorare il punto di vista di uomini che per secoli hanno considerato le donne come proprietà. Jodie è stata molto brava, perché è stata in grado di vestire i panni del personaggio come era visto dagli altri e poi nel terzo atto porta finalmente la sa verità».
La parola non può quindi che passare a Jodie Comer, che interpreta questa meravigliosa eroina: «Durante il lavoro a questo film i tre sceneggiatori mi hanno invitato a sedermi con loro per esprimere la mia opinione, quindi io poi ho fatto di tutto per impersonare Marguerite in maniera autentica. Volevo che emergesse lei e quello che ha sofferto. Per me come attrice è stata un’esperienza straordinaria».
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