Rocketman: la storia di Elton John diventa un fantasy-musical
Verrà presentato in anteprima al Festival di Cannes, fuori concorso, prima di arrivare nelle sale iil 30 maggio. Rocketman avrà lo stesso successo di Bohemian Rhapsody?
Taron Egerton è l’alter ego di Elton John in Rocketman, il film di Dexter Fletcher “basato su una vera fantasia” che verrà presentato in anteprima mondiale con una proiezione fuori concorso al festival di Cannes, prima di essere distribuito nelle sale italiane dal 30 maggio.
Una storia affascinante
Non tutti lo sanno, ma Sir Elton John ha avuto una vita piuttosto interessante. Quando era ancora un timido virtuoso del pianoforte, conosciuto come Reginald Dwight, ha seguito in tour alcuni degli artisti più importanti del panorama soul e RnB degli anni ’60. Per trasformarsi nella star internazionale che ha contribuito a definire i canoni estetici del glam è stato necessario l’incontro fatale con l’autore Bernie Taupin, suo partner di scrittura per 30 anni di carriera.
Il film racconta i suoi esordi in maniera apertamente romanzata, rendendo difficile distinguere la vita reale dalle canzoni.
Sbagliato definirlo un biopic!
Faantasy-musical: è così che l’ha definito Taron Egerton, cercando di spiegare cosa rende Rocketman diverso dai soliti film biografici. Sotto questo aspetto si avvicina forse di più a Velvet Goldmine, il film culto di Todd Haynes (regista di Carol) ispirato a David Bowie, storicamente ostile a qualsiasi tentativo di portare la sua vita sullo schermo. A differenza di Bowie, Elton John si è dimostrato entusiasta e collaborativo verso il progetto (di cui è produttore), dando la sua benedizione anche alla scelta di includere i momenti meno lusinghieri, come la sua dipendenza dalle droghe e la disintossicazione.
Nel cast anche Jamie Bell (Bernie Taupin), Richard Madden (John Reid, manager e compagno di Elton) e Bryce Dallas Howard (Sheila Farebrother, la madre che lo ha sempre incoraggiato).
L’inevitabile paragone con Bohemian Rhapsody
Il paragone tra i due film è inevitabile, non solo perché sono entrambi omaggi a leggende della musica ma anche perché Dexter Fletcher è il regista che ha sostituito Bryan Singer nella post-produzione del biopic dei Queen.
Gli autori di Bohemian Rhapsody si sono presi parecchie libertà, non sempre apprezzabili, ma è innegabile la maestria con cui sono riusciti a trasformare gli attori principali in copie-carbone dei musicisti. Rami Malek si è guadagnato un premio Oscar imitando il linguaggio del corpo di Freddie Mercury con una precisione quasi sovrannaturale, forse per compensare l’impossibile compito di copiarne l’estensione vocale.
La sfida di Taron Egerton non è proprio la stessa: non deve diventare Elton John, ma incarnarne lo spirito, farne risaltare le canzoni interpretandole a modo suo. In questo lo stesso Elton, che ha voluto incontrarlo per dargli qualche consiglio sulla performance, è stato adamantino: “non copiarmi”.
Il rischio della censura
Sui tabloid britannici circola voce che fuori dal circuito dei festival il film possa essere ritoccato per evitare la dicitura “vietato ai minori di 14 anni”. In particolare, il Daily Mail riporta che la scena d’amore di 40 secondi con Richard Madden potrebbe essere sacrificata su richiesta della Paramount Pictures. In effetti Bohemian Rhapsody ha subito questo trattamento “taglia e cuci” prima della sua uscita in Cina, dove la censura prevede l’epurazione totale di qualsiasi riferimento a tematiche LGBT+. Nel caso di Rocketman, almeno per il mercato occidentale, cast e regista si sono mostrati molto scettici su questa eventualità, assicurando i giornalisti che il film arriverà nelle sale senza tagli.
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