Oscar 2019: è Green Book, a sorpresa, il miglior film
L'edizione 2019 degli Oscar ha riservato dei bei colpi di scena, dal premio a Green Book a miglior film all'unica statuetta andata a La favorita
Stanotte si è tenuta al Dolby Theatre di Los Angeles la 91esima edizione degli Oscar. La cerimonia si è aperta in bellezza con l’esibizione dei Queen insieme ad Adam Lambert, ma poi è continuata con poco pathos oltre che con un ritmo veloce e scombinato (fortemente criticato sui social). Inutile dire che la mancanza di un presentatore (dopo l’abbandono obbligato di Kevin Hart) abbia fatto la differenza, in negativo.
L’amicizia commovente di Green Book trionfa! E a Rami Malek la statuetta come miglior attore per il suo sconvolgente Freddie Mercury.
L’anno dei colpi di scena
Però a parte questo il 2019 verrà ricordato anche come un anno con sorprese e colpi di scena. Scopriamo insieme quali, a partire da Green Book che ha trionfato come miglior film scalzando pellicole come La favorita e Roma.
Film favoriti e vere vittorie
Ebbene si, non è stato il super-favorito, l’emozionante Roma, a vincere la statuetta più ambita, ma Green Book di Peter Farrelly. Il film, lo ricordiamo, è ispirato alla vera storia di Tony Lip (pseudonimo di Frank Anthony Vallelonga, padre di Nick Vallelonga, uno degli sceneggiatori) e racconta l’amicizia tra un buttafuori italoamericano (interpretato da Viggo Mortensen) e un pianista afroamericano (Mahershala Ali) nell’America degli anni Sessanta.
E non è finita qui, perché il film ha trionfato anche nella categoria miglior sceneggiatura originale, mentre Mahershala Ali ha vinto l’Oscar come miglior attore non protagonista.
I (molti) premi di Cuaron
Alfonso Cuaron si è quindi dovuto consolare con il premio come miglior regia, quello per la miglior fotografia e miglior film straniero (dove Roma ha sconfitto l’amatissimo Cold War di Paweł Pawlikowski).
Altro film molto quotato, con tanto di 10 nomination, era La favorita di Yorgos Lanthimos. Originale e molto suggestivo si è portato a casa solo l’Oscar per la miglior attrice protagonista andato ad Olivia Colman, per la sua interpretazione della fragile regina Anna. Quest’ultima, alla sua prima nomination, ha avuto la meglio sull’osannata Glenn Close, data per vincitrice.
Miglior attrice non protagonista è invece (come previsto da molti) Regina King per Se la strada potesse parlare di Barry Jenkins.
Sul fronte dell’Oscar per il miglior attore protagonista la lotta era veramente dura, ma alla fine ha vinto Rami Malek con la sua interpretazione di Freddie Mercury in Bohemian Rhapsody di Bryan Singer.
A Star Is Born, esordio alla regia di Bradley Cooper, si è guadagnato solo l’Oscar per la miglior canzone andato a Shallow di Lady Gaga.
Sul podio anche Spike Lee
Da segnalare la vittoria di Spike Lee nella categoria miglior sceneggiatura non originale per BlacKkKlansman. Questo è il primo Oscar vinto nella gara per lui, che aveva ricevuto nel 2016 quello alla carriera.
Gli altri premi
Gli Oscar, ovviamente, non finiscono qui: ci sono infatti i premi un po’ meno in vista, ma ugualmente importanti, come quelli tecnici. Qui a spopolare sono stati soprattutto Bohemian Rhapsody e Black Panther di Ryan Coogler. Eccoli divisi per categorie:
Miglior film d’animazione -Spider-Man: Into the Spider-Verse
Miglior documentario – Free Solo
Miglior cortometraggio documentario – Period. End of sentence
Miglior trucco e acconciature – Vice
Migliore scenografia – Black Panther
Miglior effetti speciali (visual effects) – First ManMigliori costumi – Black Panther
Miglior montaggio – Bohemian Rhapsody
Miglior colonna sonora originale – Black Panther
Miglior cortometraggio di animazione – Bao
Miglior cortometraggio – Skin
Miglior sonoro (sound editing) – Bohemian Rhapsody
Miglior montaggio sonoro (sound mixing) – Bohemian Rhapsody
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