Frida. Viva la vida, il docu-film sull’artista sarà nelle sale per tre giorni
Sarà tre giorni nelle sale, come evento speciale, il docu-film Frida. Viva la vida diretto da Giovanni Troilo, con la voce narrante di Asia Argento
Il mito di Frida Kahlo continua a vivere forte in noi. E non solo tra le donne, di varie generazioni. È per questo che è sempre affascinante immergersi nella sua arte e scoprire i vari aspetti della sua vita, sua massima musa. Ora è possibile farlo con Frida. Viva la vida, docu-film (prodotto da Ballandi Arts e Nexo Digital, in collaborazione con Sky Arte) diretto da Giovanni Troilo che, dopo la première al 37° Torino Film Festival – Sezione Festa Mobile (in corso fino al 30 novembre), arriverà nelle sale come evento speciale nei giorni 25, 26 e 27 novembre. La voce narrante è di Asia Argento.
Cosa racconta il docu-film
Frida. Viva la vida: un titolo che prende ispirazione dall’ultimo dipinto realizzato dall’artista (scomparsa nel 1954) e che racchiude il suo grande attaccamento la vita. Una vita che non le ha risparmiato dolori e sofferenze, che però lei è riuscita magicamente a trasformare in bellezza. Il docu-film racconta la storia di Frida Kahlo da un doppio punto di vista: quello della donna, imbrigliata in un corpo sofferente (colpita dalla poliomielite a sei anni, a diciotto rimase vittima di un incidente stradale che la rese invalida, una condizione che le impedì di diventare madre) e quello dell’artista, legata alle sue radici ma straordinariamente libera. Un dualismo che viene rappresentato anche da due attrici che si muovono all’interno della narrazione, tra immagini d’epoca e testimonianze presenti. Inutile dire che si centrale è il rapporto con l’artista Diego Rivera, suo grande amore che sposò per ben due volte, tra liti e tradimenti (reciproci).
Testimonianze e colonna sonora
Quella di Asia Argento non è l’unica voce che ascoltiamo. In Frida. Viva la vida abbiamo anche la fortuna di fare una visita virtuale nel Museo Frida Kahlo (anche negli archivi, normalmente non accessibili al pubblico) sotto la guida di Hilda Trujillo, che lo dirige dal 2002. Ci sono poi la fotografa Cristina Kahlo, pronipote di Frida e Alfredo Vilchis, divenuto artista quasi per caso dipingendo miniature. Importante anche la testimonianza della fotografa Graciela Iturbide, che ha avuto il privilegio di scattare delle foto durante l’apertura del bagno di Frida avvenuta nel 2004 (dopo 50 anni in cui era rimasto chiuso), che riflette anche sul fatto che Frida sia considerata un’icona femminista (nonostante, secondo lei, sia stata in realtà sempre sottomessa a Diego).
A fare da commento al docu-film una splendida colonna sonora firmata dal compositore e pianista Renzo Anzovino.
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