Festa del cinema di Roma: si comincia nel segno del (miglior) cinema di Hollywood
Alla Festa del cinema di Roma il primo red carpet è tutto per Rosamund Pike e Christoph Waltz
Non teme la concorrenza della storica Mostra di Venezia, la “dodicenne” Festa del Cinema di Roma iniziata ieri in grande stile con due star internazionali: Christoph Waltz (l’indimenticabile Hans Landa di Bastardi Senza Gloria) arrivato per il primo degli Incontri Ravvicinati con il direttore Antonio Monda, e la bellissima Rosamund Pike, protagonista del film di apertura Hostiles di Scott Cooper.
Un red carpet degno della serata degli Oscar il loro, lungo la passerella dell’Auditorium Parco Della Musica gremita di persone accorse per una foto o per un autografo con i due divi.
Christoph Waltz: niente selfie, please!
«Ma devo confessare subito una verità su di me: odio i selfie» ha dichiarato Waltz nel suo inglese-austriaco quando un ragazzo giovanissimo ha tentato di salire sul palco per riuscire a strappare una foto con lui: «è più forte di me, sono quanto di più lontano ci sia con la tecnologia».
Per niente cinico, è che lo disegnano così
Ed effettivamente è così che si è mostrato al pubblico: autentico, sincero e un po’ all’antica, dichiarando il suo amore per il cinema di Francesco Rosi e di Federico Fellini e per «i film di formazione di una volta, quelli dove i giovani sono pronti a pagare anche un prezzo alto per riuscire a trovare il loro posto nel mondo». Un Christoph Waltz insomma ben diverso dai personaggi ironici e cinici “cuciti” su di lui da Quentin Tarantino per Bastardi Senza Gloria e Django Unchained che gli sono valsi ben due Oscar come Miglior attore non protagonista.
Rosamund Pike e la forza “speciale” delle donne
Sul red carpet della prima serata di Festa, insieme a Walter Veltroni che ne fu l’ideatore dodici anni fa, ma anche i ministri Dario Franceschini e Maria Elena Boschi, il presidente del Senato Pietro Grasso e la sindaca Virginia Raggi, è stata la volta di Rosamund Pike, arrivata con uno scollatissimo abito nero a fiori con profondo scollo a V di Dior per la prima di Hostiles, un western ambientato nel 1892 in cui interpreta Rosalee Quaid, una donna americana sopravvissuta allo sterminio della sua famiglia per mando di una banda di indiani Comanche.
L’incontro con il nemico, per capire
«Una donna forte» ha detto in conferenza stampa «ma non come lo si intende nei film moderni, perché non porta la pistola. E’ forte perché è capace di intraprendere un profondo viaggio interiore e capire che anche con gli Hostiles, cioè con i nemici, ci può essere comprensione, incontro, scambio». E facendo riferimento allo scandalo di queste settimane sul produttore di Hollywood Harvey Weinstein e sul movimento di reazione sui social #metoo ha concluso: «Le donne sono davvero le più forti: abbiamo visto cosa succede quando si mettono insieme e decidono di far sentire la propria voce!».
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