Chiamami col tuo nome: il seguito ci sarà
L'autore del romanzo André Aciman ha deciso di realizzare l'idea avuta con il regista Luca Guadagnino di trasformare l'opera in una trilogia. Il nuovo libro, Find me, uscirà in ottobre negli Stati Uniti
È ufficiale: Chiamami col tuo nome avrà un seguito, forse persino due. André Aciman e Luca Guadagnino hanno riflettuto a lungo sull’opportunità di trasformare l’opera originale in una trilogia e lo scrittore si è convinto a farlo davvero.
Tutto quello che c’è da sapere sul libro
In Find me (trovami), che arriverà nelle librerie americane il 29 ottobre, le vite di Elio e Oliver hanno preso strade molto diverse. La carriera di Elio come pianista classico l’ha portato prima a Roma e poi a Parigi, dove ha una relazione stabile, mentre il percorso di Oliver ha seguito il binario prestabilito: una cattedra in New England e una famiglia con figli adolescenti. In copertina c’è un coloratissimo scorcio di Roma, città che Aciman ama profondamente e dove si rifugiò nel 1965 con la famiglia per sfuggire alle persecuzioni degli ebrei in Egitto, raccontate in Ultima notte ad Alessandria. Il riferimento a “Via dei Banchi Vecchi”, chiaramente leggibile in foto, non è affatto casuale. In quella strada c’è l’enoteca preferita dello scrittore, che ha voluto includerla nel romanzo: “il mio cuore appartiene a questa immagine”.
Dove eravamo rimasti
Gli incontri di Elio e Oliver in età adulta erano già stati anticipati dall’epilogo del primo libro, dove Elio dimostra di aver un rapporto dolceamaro con quel primo amore, verso cui prova ancora un sottile desiderio di rivincita. Rispetta la sua nuova famiglia ma continua a ricordare nostalgicamente la storia con Oliver, ormai idealizzata.
Per non contraddire quanto aveva già scritto Aciman dovrà fare un bel po’ di contorsionismo, ma il suo rinnovato entusiasmo sembra sincero.
In questo nuovo volume avrà un suo spazio anche il padre di Elio, che dopo il divorzio inizierà un capitolo nuovo della sua vita, forse liberandosi di quel senso di rimpianto che lo aveva accompagnato anche in un matrimonio apparentemente felice.
Ci sarà anche un film? Qualche legittimo dubbio
Guadagnino, che nel frattempo sta sviluppando per HBO una serie LGBT+ intitolata We are who we are, aveva già espresso il suo interesse per una potenziale trilogia che desse alla storia un respiro più ampio. La sua idea iniziale era di produrre – a prescindere da eventuali romanzi – un secondo film ambientato negli anni ’90 in piena epidemia di AIDS e un terzo nel nuovo millennio.
La soluzione è piaciuta a Timothée Chalamet (Elio), che ha paragonato la struttura narrativa a quella di Boyhood, ma non ad Armie Hammer (Oliver), che dopo averci riflettuto ha espresso qualche dubbio sull’operazione. Nell’intervista rilasciata a Vulture definisce il primo film “la tempesta perfetta”, ovvero una coincidenza armoniosa di diversi elementi, così rara che sarebbe impossibile da replicare a tavolino. Il rischio della delusione è in effetti molto alto, soprattutto dopo la celebrazione quasi unanime ricevuta da Chiamami col tuo nome. Il film è stato incensato persino da Bret Easton Ellis (l’autore del cinico American Psycho), completamente rapito da quello che ha definito “puro cinema d’atmosfera”.
La defezione di James Ivory, lo sceneggiatore premio Oscar di Chiamami col tuo nome, è invece abbastanza sicura. Qualche piccola differenza creativa era emersa anche ai tempi del primo film: Ivory ha criticato l’approccio angelicato al sesso di Guadagnino, che avrebbe mentito sul fatto di aver previsto questa scelta fin dall’inizio perché più in linea con l’estetica del film. Le scene più esplicite sono state tagliate dal copione in un secondo momento, probabilmente anche a causa delle restrizioni contrattuali poste dai due attori, restii al nudo frontale.
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