27/05/2019

Cannes 2019: top e flop di questa edizione

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 27/05/2019 Aggiornato il 27/05/2019

È il film sudcoreano Parasite a vincere la Palma d'Oro a Cannes 2019. Ma di questa edizione noi ricorderemo i 13 minuri di applausi al film di Bellocchio, il red carpet di Brad Pitt e Leonardo DiCaprio, l'omaggio di Banderas ad Almodovar

banderas - cannes 2019

Quello della 72esima edizione del Festival di Cannes è stato un finale amaro per l’Italia, che ha visto totalmente snobbato dalla giuria Il Traditore, film di Marco Bellocchio con protagonista uno straordinario Pierfrancesco Favino, che si è calato alla perfezione nei panni di Tommaso Buscetta. In molti speravano che ci potesse essere un premio almeno per lui, ma quello per la migliore interpretazione maschile è andato ad Antonio Banderas per la sua performance in Dolor y gloria (forse per compensare la mancata palma d’oro al film di Almodovar).

Alla fine la Palma d’Oro è stata conquistata all’unanimità dal film sudcoreano Parasite di Bong Joon-ho.

Cosa ricorderemo

I momenti da ricordare però, a parte quello della premiazione finale, sono altri. Come l’accoglienza trionfale al cast di Tarantino, con Brad Pitt e Leonardo DiCaprio superfotografati o la commozione di Antonio Banderas che dichiara di dovere tutto al suo mentore Almodovar.  E poi, sicuramente, i 13 minuti di applausi al film di Bellocchio, il premio come migliore attrice a Chiara Mastroianni nella sezione Un certain regard, il buonumore e l’intramontabile fascino di Monica Bellucci.

La storia più convincente (secondo la giura)

Molto apprezzato dalla critica a Cannes, Parasite (titolo originale Gisaengchung), racconta la storia di una famiglia povera il cui primogenito, grazie alla falsificazione di alcuni documenti, riesce a trovare lavoro presso una coppia benestante. Da lì partiranno una serie di eventi (che il regista preferisce non vengano spoilerati) che metteranno in luce la dolorosa lotta di classe a Seul. Il film verrà distribuito internazionalmente da Academy Two e ora rimane solo di scoprire quando arriverà nelle sale italiane.Una curiosità: il regista sudcoreano Bong Joon-ho è già noto per aver diretto film come Memories of Murder (2003), The Host (2006), Snowpiercer (2013) e la serie tv Okja di Netflix.

Tutti i premi di Cannes 2019

Oltre alla Palma d’Oro e al premio per la migliore interpretazione maschile, sono stati distribuiti altri premi. Il Grand Prix Speciale della giuria è andato ad Atlantique di Mati Diop, mentre il premio per la migliore regia ai fratelli Jean-Pierre e Luc Dardenne per Le jeune Ahmed. Premio per la miglior sceneggiatura a Céline Sciamma per Portrait de la jeune fille en feu. Migliore attrice è invece Emily Beecham, vista in Little Joe di Jessica Hausner. Invece c’è stato un ex-aequo per il premio della giuria: i film prescelti sono stati Les Misérables di Ladj Ly e Bacurau di Kleber Mendonça Filho e Juliano Dornelles. Menzione speciale della giuria a It Must Be Heaven di Elia Suleiman.

Snobbato Tarantino

Nessun riconoscimento invece per il titolo-evento di questa edizione ovvero C’era una volta a…Hollywood di Quentin Tarantino. Il regista, presente comunque alla cerimonia conclusiva è rimasto a mani vuote se si esclude la Palm Dog, il premio andato a Brandy, il cane di Brad Pitt nel film.. Però, ne siamo sicuri, il film trionferà nelle sale (peccato si debba aspettare ancora un po’). Non ci meraviglia invece che stavolta non sia andato alcun premio a Abdellatif Kechiche, Palma d’Oro nel 2013 con La vita di Adele, dato che il suo Mektoub, My Love: Intermezzo non si è rivelato solo pruriginoso ma proprio fastidioso con tanto di scene di sesso esplicite che hanno portato anche l’attrice Ophelie Bau a prendere le distanze dal regista e dalla sua opera.

Un po’ d’Italia

Nel concorso principale le cose non saranno andate bene per l’Italia, ma non si può dire lo stesso per la sezione Un certain regard dove Chiara Mastroianni è stata proclamata miglior attrice. La figlia di Marcello Mastroianni e Catherine Deneuve è infatti protagonista di Chambre 212 di Christophe Honoré, dove interpreta Maria, una donna che lascia il tetto coniugale dopo aver tradito il marito e si rifugia nella camera di un hotel davanti a casa.
L’attrice è felice per quello che definisce il primo riconoscimento importante della sua carriera e lo siamo anche noi, dato che se lo merita. Peccato che la stampa non abbia dato troppo risalto a questo premio (sarà stata troppo impegnata a seguire l’affaire Pamela Prati?).