Cannes 2019, forti emozioni con Pedro Almodóvar
Dolor y Gloria, il nuovo film di Pedro Almodóvar con Antonio Banderas e Penelope Cruz, ha conquistato la 72esima edizione del Festival di Cannes. E pare tra i più quotati per la conquista della Palma d'Oro
Ci sono grandi autori che non deludono mai le attese. È il caso di Pedro Almodóvar, che ha presentato al 72esimo Festival di Cannes (in concorso) il suo nuovo film Dolor y Gloria, portatore sano di forti emozioni tanto da essere accolto con un mix di commozione e applausi. Merito non solo della sua arte registica, ma anche di straordinari interpreti come Antonio Banderas e Penelope Cruz. E ora sono in tanti a indicare Dolor y Gloria tra i film più quotati per la conquista della Palma d’Oro.
La storia (quasi) vera di Pedro Almodóvar per sognare e commuoversi
Un viaggio nel tempo
Dolor y Gloria (che è appena uscito nelle sale italiane), racconta la storia di Salvador Mallo ovvero un regista in crisi che ricorda, con grande nostalgia, la sua vita. Finisce così per accompagnare lo spettatore in un viaggio indietro nel tempo, durante il quale ripercorre la sua infanzia, il suo primo amore negli anni’80 e il dolore per la sua perdita. Ma anche la scoperta della scrittura e l’amore per il cinema, che lo aiuteranno a colmare il suo vuoto.
La parola ai protagonisti
Se si tratta di una storia autobiografica? Questo è quanto ha risposto Pedro Almodóvar nel corso della conferenza stampa: “Questo film è autobiografico per un 40 per cento per quanto riguarda i fatti raccontati, ma lo è totalmente a un livello più profondo. Salvador crede, come me, di non poter vivere senza il cinema e proviamo lo stesso smarrimento di fronte a una crisi di ispirazione o alla sensazione di non poter riuscire a tornare sul set per dei dolori fisici o per la depressione. Ad un certo punto c’è un monologo del personaggio, in cui spiega come il cinema l’abbia salvato e questo riguarda anche me. Per il resto ho lasciato libero il campo alla finzione”.
L’ammirazione di Banderas
Un legame profondissimo con il cinema, che il regista condivide con l’attore Antonio Banderas, che ha debuttato al cinema proprio con lui nel 1982 con Labirinto di passioni: “Prima di volare negli Stati Uniti, ho lavorato per 12 anni in Spagna e quello è stato per me un periodo felicissimo, connesso a Pedro. Se artisti come Picasso, Lorca e Dalì hanno sempre rappresentato il nostro popolo, presto per capire la Spagna degli ultimi 40-50 anni si dovrà guardare i film di Almodovar”.
Il ritorno di Penelope Cruz
Da sempre musa del regista è Penelope Cruz, che ha vestito i panni della giovane Jacinta, madre di Salvador: “Ho trovato la sceneggiatura fantastica, fin dalla prima lettura. In questo personaggio ho portato un po’ di mia madre, ma anche di Francisca (mamma del regista) così come me l’ha raccontata Pedro, con tenerezza e grande rispetto”.
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