Cannes 2018: la riscossa italiana
Nel palmarès di Cannes 2018 anche Lazzaro Felice di Alice Rohrwacher e Dogman di Matteo Garrone. Ecco com'è andata al cinema italiano in questa edizione del festival
L’edizione 2018 di Cannes (la 71esima) si è conclusa in bellezza per il cinema italiano, che è entrato anche nel palmarès grazie a Lazzaro Felice di Alice Rohrwacher e Dogman di Matteo Garrone. Però questi non sono stati gli unici film a ricevere gli applausi di critica e pubblico nel corso del celebre festival francese. Ecco com’è andata.
I premi per la migliore sceneggiatore e miglior attore
Nelle ore che hanno preceduto la cerimonia di chiusura c’erano rumors insistenti che parlavano di premi per i film italiani in concorso.
E la cosa non ha sorpreso nessuno, dato che Lazzaro Felice di Alice Rohrwacher e Dogman di Matteo Garrone sono stati accolti in sala con ben dieci minuti di applausi, ricevendo poi recensioni molto positive.
Il primo racconta la storia di un giovanissimo contadino di nome Lazzaro e della sua amicizia con Tancredi, così diverso da lui. Una trama all’apparenza semplice, ma che si farà sempre più intricata tanto da far vincere ad Alice Rohrwacher il premio per la miglior sceneggiatura (ex-aequo con Nader Saeivar per Se Rokh).
Il secondo, invece, è liberamente tratto da un fatto di cronaca nera, ovvero il delitto del pugile e criminale Giancarlo Ricci avvenuto a Roma nel 1988 per mano di Pietro De Negri, detto Er Canaro. A interpretare quest’ultimo, nel film, è Marcello Fonte, che si è aggiudicato il premio come miglior attore. Decisamente non male per un artista che finora, nonostante il talento, non ha mai avuto la visibilità meritata.
Presenze italiane anche alla premiazione
Alla cerimonia finale l’Italia era ben rappresentata anche sul fronte dei premiatori. La prima a salire sul palco è stata Chiara Mastroianni che, elegante nel suo tailleur pantalone total black, ha consegnato commossa il premio ad Alice Rohrwacher.
Poi è stato il turno di Asia Argento, chiamata per premiare la migliore attrice, che ha colto l’occasione per ricordare l’affaire Weinstein e avvisare che quelli come lui, probabilmente anche in platea, finiranno prima o poi per essere smascherati.
Il premio per il miglior attore è stato invece introdotto da Roberto Benigni, accolto da un coloro applauso, che non ha mancato di stemperare i toni riportando il sorriso sul palco.
Successi anche nelle altre sezioni
Nella sezione Un Certain Regard concorreva invece Valeria Golino con Euforia, sua opera seconda come regista (con protagonisti Valerio Mastandrea e Riccardo Scamarcio), che è stata molto apprezzata ma alla fine non ha ricevuto alcun riconoscimento.
È invece andata diversamente a Gianni Zanasi, la cui commedia Troppa grazia (con Alba Rohrwacher) ha partecipato Quinzaine des Réalisateurs vincendo il Label di Europa Cinémas, il premio degli esercenti europei che promuove l’uscita del film nei vari Paesi grazie al circuito di Europa Cinémas.
Nella stessa sezione ha concorso Stefano Savona con La strada dei Samouni (Samouni Road), che ha vinto il premio Oeil d’Or come miglior documentario.
Che dire: il cinema italiano torna a casa dalla Croisette con un ricco bottino.
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