Milano Moda Donna S/S 2019, tra grinta e romanticismo
Il secondo giorno di sfilate e presentazioni di Milano Moda Donna ha fatto intendere che, nella primavera-estate 2019, ci sarò spazio per la grinta quanto per il romanticismo
Quello che ci ha fatto intendere la seconda giornata di sfilate e presentazioni di Milano Moda Donna, dedicate alle collezioni Spring-Summer 2019, è che ci sarà spazio per la grinta ma anche per il romanticismo. Due ingredienti che fanno parte del D.N.A. di ogni donna.
Il bello della moda è che permette a ognuna di noi di essere, ogni giorno, una donna diversa (se lo vogliamo). Basta scegliere l’outfit giusto per occasione, ma soprattutto stato d’animo.
Grintose, con stile
Partiamo da Max Mara, la cui collezione è ispirata alle guerriere dell’antica Grecia, in cui possono ben ritrovarsi anche le donne di oggi, che ogni giorno devono affrontare una quotidianità fatta di mille sfide.
C’è poi Fendi che definisce la sua nuova collezione pragmatica, dando spazio a materiali come pelle o pvc, ma inserendo tra i suoi capi anche quei pantaloni da ciclista aderenti che andavano tanto negli anni’90.
Pantaloni che troviamo anche nella collezione di Tiziano Guardini (al suo esordio ufficiale in passerella), che punta sui colori e le linee oversize.
La donna proposta da Prada si muove invece tra conservatorismo e psichedelia, in una sequenza di abiti che sono grinta allo stato puro. Nella collezione tante gonne, ma anche bermuda, sempre letti in chiave glamour.
Punta invece sullo sporty-chic Anteprima, che presenta una serie di capi che piaceranno soprattutto alle più giovani.
Invece Emporio Armani è riuscito ancora una volta a stupire tutti con effetti speciali, non solo scegliendo l’aeroporto di Linate come location per la sua sfilata, ma anche osando con dei colori come il verde acido e il fucsia accanto ai ben più iconici blu e grigio, per capi dalle linee morbide perfettamente nel suo stile.
I mille volti del romanticismo
Ogni maison ha dato una propria interpretazione del romanticismo. C’è Genny, per esempio, che gli ha dato un taglio più orientaleggiante con echi seventies.
E agli anni’70 si è ispirata anche Vivetta per le sue grafiche, immergendo la sua donna in un delicato e ironico sogno pop.
Preferisce invece gli anni’80 Moschino, che recupera una femminilità fatta di tailleur, tubini, fiocchi e cappelli. E per farlo ha immaginato che i suoi capi fossero una tela su cui dipingere schizzi e scarabocchi.
Un approccio simile ha avuto la giovane stilista Tianyi Li, vincitrice della seconda edizione del progetto di mentoring di Istituto Marangoni (I’m Alumni Collections Evolution), che vede la sua collezione come una sorta di tela immacolata su cui applicare tagli netti e simulazioni che vivono il confine tra 2D e 3D. Il tutto però con un mood modernamente romantico.
Più classica Luisa Beccaria, che ci invita nel suo giardino incantato con tinte pastello, delicate fantasie e tessuti come organza, tulle, pizzo e cotone.
Anche Daniela Gregis ha la capacità di creare un mondo tutto suo, unico e personale, in cui trovano spazio capi in lino che hanno da sempre una cifra romantica. Nella nuova collezione gioca molto sul concetto di sale e pepe, sul bianco e nero che sono opposti e al tempo stesso complementari. Ad essi si aggiungono capi anche dai colori caldi, come il turchese e l’arancio.
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