Milano Fashion Week P/E 2018, colori e suggestioni di terre lontane
Tra le collezioni P/E 2018 presentate durante la Milano Fashion Week molte si nutrono di ispirazioni, colori e suggestioni di terre lontane
Il bello della moda è che non ha confini, soprattutto geografici. E così questa Milano Fashion Week, con alcune delle sue collezioni donna per la Primavera/Estate 2018, ci ha fatto fare un bel viaggio tra ispirazioni, colori e suggestioni di terre lontane.
Dal Brasile alla Cina
Partiamo dall’America del Sud, per la precisione dal Brasile, fonte d’ispirazione per la nuova Collezione di PICCIONE.PICCIONE. A dominare sono infatti le suggestioni legate alla natura del luogo, quella più selvaggia della Foresta Amazzonica con stampe vivaci, ricami preziosi e un mix di pailettes e lurex.
Il tutto viene bilanciato ed equilibrato da abbinamenti con colori caldi come rosso, arancio o più delicati come il cipria e l’argento.
Si vola poi in Cina per entrare nel mondo fatato di Vicky’z, brand leader nel prêt-à-porter che, dopo avere conquistato New York ha intenzione di fare lo stesso con l’Europa, partendo da una piazza prestigiosa come Milano. La designer Xu Xinyin mischia la cultura tradizionale, lo stile e il mood della sua terra all’arte moderna creando abiti romantici, anche in versione kids: stiamo infatti parlando di un marchio che veste sia grandi che piccini e in questo caso abbiamo visto sfilare mamme e bambine come delle principesse.
Cosmopolitismo Made in Italy
A proposito di arte va assolutamente segnalata la collezione P/E 2018 di Angelo Marani, la cui chiave di lettura è da ritrovare nelle infiammate atmosfere messicane, le stesse che animano le opere di Frida Kahlo, che è stata una vera musa per Giulia Marani. Ibiscus, papaya, azulejos e colori accesi per il macramé di cotone laccato lucido che è protagonista di una serie di abiti lunghi a sottoveste con rouche asimmetriche. E che dire delle influenze coloniali nelle piume d’uccello tropicale in versione notturna che troviamo su un prezioso capo realizzato a intarsi di pizzo nero laccato.
È invece proiettata verso un mondo sempre più globalizzato la collezione di Carlo Tivioli, in cui culture e stili diversi si fondono in una splendida armonia. Grafismi dallo stile più etnico ispirati alla cultura delle tribù berbere si mescolano tra loro in un mix and match di stampe, accostamenti e tagli innovativi in simbiosi con lo spirito attuale cosmopolita. Il tutto coniugato in una sessantina di capi, tra giacche, cappotti, giubbotti, gilet, mantelle e modelli double face, fiore all’occhiello della collezione. Un bel modo per la celebre maison di rinnovarsi, non dimenticando la sua ineguagliabile tradizione artigianale che sfida i limiti del haute couture convenzionale.
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