20/09/2018

Milano Moda Donna S/S 2019, tra candori e contaminazioni

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 20/09/2018 Aggiornato il 20/09/2018

È partita la nuova edizione di Milano Moda Donna, che sta pian piano svelando le tendenze Spring-Summer 2019. Tra queste la passione per il bianco

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L’estate è ormai finita, ma il pensiero va già a quella del prossimo anno. E a proiettarci verso il futuro ci pensa anche la nuova edizione di Milano Moda Donna, che ci sta pian piano svelando le tendenze Spring-Summer 2019.

Dalle prime sfilate e presentazioni pare che sia tornata la passione per il bianco e altre tinte tenui. Però non manca chi ama osare e contaminare, anche con un occhio al passato.

Il ritorno al candore

Purezza primigenia: questa è una delle parole chiave della collezione S/S 2019 di Alberto Zambelli, che ha aperto le danze, anzi le sfilate, di questa Milano Fashion Week. Lo stilista si è ispirato alle opere di Antonio Canova per i suoi abiti, dai tagli sempre originali, dove il bianco domina incontrastato.
Il bianco è molto presente anche nella collezione di Jil Sander, che sceglie per i suoi capi un’anima essenziale e minimale, estremamente elegante, suadente.
Più sbarazzina la collezione di Byblos, che ci fa immergere in una dimensione spaziale ma con qualche eco hippie. E anche qui viene data priorità al bianco, sia per abiti che per pantaloni e giacche.
Tendenze futuristiche anche per Ricostru, la cui collezione si muove a ritmo di virtual love. La designer Riko Manchit Au si sbizzarrisce con il bianco, adattandolo a bermuda, pantaloni larghi e maglie a collo alto.
Alberta Ferretti sceglie invece la strada del romanticismo con un mix di ruches, pizzi e sangalli. E in una collezione come questa il bianco è inevitabile che faccia capolino.

Spazio alla contaminazione

Se c’è quindi chi ha scelto la strada della candida sobrietà, altri si sono concessi un po’ di colorata contaminazione. Annakiki, per esempio, ha intitolato la sua collezione Fashion Glitch e pensa alle nuove generazioni che amano i colori glossy (perfetti anche per Instagram), creando capi divertenti e dai volumi ampi.
Il contrasto è invece alla base della collezione di Arthur Arbesser, che per i suoi capi si è ispirato al mondo dell’arte e in particolare alle sculture di Fausto Melotti.
Punta su una palette ispirata ai colori della terra, abbinata a tessuti come jersey di lino, cotoni battuti e popeline la collezione di LABO.ART, il marchio di moda sostenibile di Ludovica Diligu, dove è il taglio a valorizzare ogni capo. Come la stilista stessa sottolinea: “La purezza della forma è il valore che perseguo in tutte le mie collezioni. Ed è la più difficile da raggiungere”.

La collezione S/S 2018 di Angelo Marani (disegnata dalla figlia Giulia) è una vera esplosione di petali e fiori mixati a pitone e leopardo animalier. Il risultato? Capi dalla sensualità graffiante.
Colorati, divertenti, con echi agli anni’80 e alla pop-art sono invece i capi firmati da Alessandro Enriquez, che ha pensato in particolare ai più giovani e non ha caso ha voluto che la sua presentazione si svolgesse in una location originale come Silvestrini Biciclette.