24/09/2022

Milano Fashion Week Primavera-Estate 2023, il ritorno alle origini

Laura Frigerio
A cura di Laura Frigerio
Pubblicato il 24/09/2022 Aggiornato il 24/09/2022

C'è grande attenzione al corpo e un omaggio alle proprie origini in alcune delle collezioni Primavera-Estate 2023 presentate nel corso della Milano Fashion Week

moda sfilate PE 2023

Il ritorno alle origini è indubbiamente una delle parole chiave di questa Milano Fashion Week. Dopo due anni e mezzo piuttosto complicati si respira finalmente un’aria diversa.

Le presentazioni digitali sono ormai un ricordo e nelle strade del capoluogo c’è di nuovo quell’euforia (e quel caos-traffico) di un tempo.

Così scoprire le collezioni della Primavera-Estate 2023 ha tutto un altro sapore. E tra una presentazione e l’altra notiamo che molti designer, ispirati probabilmente dal momento storico che stiamo vivendo (e al relativo recupero di valori), hanno sviluppato le loro nuove creazioni intorno al concetto di origine, geografica ma anche naturale.

Tra Sardegna e Sicilia

La natia Sardegna è da sempre la principale fonte di ispirazione per Antonio Marras, in particolare per i suoi elementi naturali che lui ripropone negli abiti con la grazia di un pittore. E poi con poesia fa ballare loro un ideale valzer con altre forme artistiche. Nasce così Il Teatro dell’Opera, la sua collezione Primavera-Estate 2023, che viene vista come una poliedrica spedizione all’interno della Sardegna più inesplorata e preistorica per riportare agli antichi fasti un Teatro dell’Opera ormai sommerso dalle acque di un lago. Il risultato sono degli abiti romantici con stampe e motivi floreali, camouflage o dai colori sabbia e tortora, impreziositi da inserti come pizzi chiari, tulli color verde acqua, damaschi bianco latte.

Sono invece i colori vivaci della Sicilia (dal rosso all’azzurro, dall’arancio al verde) ad animare la collezione di Alessandro Enriquez che ha deciso di raccontare la “sua” Sicilia e la “sua” Palermo, dandone una versione intima e personale, attingendo dai valori della famiglia e da quel calore umano che avvolge tutti noi. Naturalmente c’è il suo tocco inconfondibile, che trova nelle grafiche e nelle fantasie l’espressione del suo concetto di amore e vitalità, che vive su gonne e abiti ampi, come sui pantaloni a palazzo.

Il corpo e l’ambiente al centro

Quando si parla di ritorno alle origini si intende anche una maggiore attenzione al proprio corpo come all’ambiente che ci circonda.
Per la sua collezione Primavera-Estate 2023 Alberto Zambelli pensa ad un Aura ideale come nuova energia fra corpo ed abito, uno spazio nel quale il corpo si possa sentire libero di abitare l’abito che indossa. I capi sono stati realizzati preservando un principio etico sociale ed ambientale, attraverso l’utilizzo di materiali naturali certificati e filati di riciclo, nel rispetto di una sartorialità Hand Value. I volumi dei capi si fanno morbidi e molti vengono ripresi dal guardaroba maschile e decostruiti con l’uso di materiali puri come canvas di lino, ramiè, cordura, filo scozia, popeline, sete corpose e taffetà croccanti, rigorosamente manipolati a manichino. La palette di colori? Si va dal bianco gesso al vaniglia, dal nude al paglia, dal rugiada e carbone. Naturalmente tutte le tinture sono naturali.
Sullo stesso mood il brand messicano Haute a porter la cui capsule collection Caos nasce dall’interesse della designer Jehsel Lau per gli studi neuroscientifici, secondo i quali i nostri pensieri possono danneggiare il nostro corpo o renderci più forti.
La collezione adotta la filosofia dell’upcycling, con zero sprechi, riutilizzando i materiali delle stagioni passate e i ritagli in eccesso su finiture fatte a mano intenzionalmente. I capi sono capi e democratici, nel senso che possono essere indossati da diverse carnagioni e indipendentemente dal sesso.