Contouring? Sì, ma non solo per il viso
La tecnica più gettonata per la correzione del volto, si può applicare anche al corpo e ai capelli. Con risultati sorprendenti…
Tutto è partito dal viso con un successo travolgente perché, grazie a un abile gioco di ombre e luci, il contouring riproporziona i tratti, mette in risalto i punti forti del viso e minimizza i difetti.
Ma a sorpresa la tecnica si può usare anche sul corpo, persino sui capelli.
Tutto ruota attorno alla luminosità, ai pieni e ai vuoti che si creano alternando colori chiari e scuri e che permettono di affinare, arrotondare dove manca volume per restituire armonia all’insieme.
Le gambe si “snelliscono”
Il contouring è un aiuto prezioso per slanciare le gambe. Per realizzarlo serve un autoabbronzante con il quale si va a scurire i lati della gambe dai piedi fino alla coscia: per completare il tutto basta un tocco di un olio illuminante lungo la tibia.
L’effetto è molto bello ma richiede una certa abilità: per “esercitarsi” si può usare una terra che non resiste ai tuffi ma ha il vantaggio di venire via con una doccia se il risultato non piace.
Quando la mano è più sicura si può passare all’autoabbronzante meglio se in una versione a salviettina o a guanto per calibrare al meglio l’applicazione.
Il décolleté si “rialza”
La scollatura diventa più piena e turgida disegnando con la terra un tre rivolto verso il basso per definire l’attaccatura dello sterno e dare così importanza alla scollatura.
Il contouring funziona anche sulla pancia: scurendo le due linee che corrono o dovrebbero correre (se i chili sono troppi non succede) ai lati della pancia, e che teoricamente si dovrebbero infossare quando ci si sdraia, si scolpiscono gli addominali e per effetto ottico si appiattisce il ventre.
Anche per i capelli
Taglio e colore strategici. Queste le armi dell’hair contouring, la tecnica che parte dai capelli per dare armonia e perfezione al viso. Anche un ciuffo, una frangia, un riflesso più chiaro o più scuro possono giocare a favore della bellezza e della giovinezza del viso.
Il colore ha un ruolo chiave: la regola base è quella degli opposti cioè se l’incarnato è scuro, ad esempio, i toni del nero, del castano scuro e del ramato finiscono per dare durezza e invecchiare al contrario dei toni freddi che alleggeriscono e valorizzano l’insieme.
Per contro su un viso pallido niente biondo deciso che rende l’insieme scialbo e largo ai toni caldi che accendono di luce il viso.
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