Beauty. Facciamo pulizia con il decluttering
Anche i prodotti di bellezza hanno bisogno di una revisione, con una certa frequenza, per altro. Per non rischiare problemi alla pelle
Sistemiamo cassetti e scrivanie, armadi e persino solai. E il beauty case? «Non dimentichiamolo» suggerisce la dottoressa Alessandra Vasselli, cosmetologa AIDECO (Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia).
Con il disordine si perde tempo alla ricerca di quello non si trova oppure che non funziona come dovrebbe.
«Ma è importante tenere ordine anche per una questione di sicurezza dal momento che prodotti scaduti, lasciati aperti da tempo o mal conservati possono essere veicolo di batteri che passando sulla pelle finiscono per creare una serie di fastidiosi problemi» commenta l’esperta.
Come procedere
Fare decluttering vuole dire innanzitutto buttare tutto quanto è rotto, non si usa, non piace nel colore, non soddisfa, dà fastidio quando lo si applica. E la lista in questo senso potrebbe essere lunghissima. «Di quello che si tiene va controllata la data di scadenza che è presente per legge sui prodotti che hanno una durata inferiore ai trenta mesi» specifica la cosmetologa.
«Per tutti gli altri il riferimento è il PAO, il periodo di utilizzo dopo l’apertura indicato con il simbolo di una scatola aperta e un numero: va da sé che per sapere quando buttare un prodotto sarebbe sempre opportuno, al primo utilizzo, annotare la data di apertura sul prodotto stesso o con un appunto».
E poi vai con il buon senso, e con il buon fiuto. «Qualsiasi cambiamento di odore, colore e consistenza, la presenza di macchie oppure di zone poco omogenee è un segnale di deterioramento che suggerisce di buttare il prodotto». I
n tutti i casi è bene considerare che i cosmetici in polvere, che non contengono acqua, hanno una durata maggiore di emulsioni, creme e gel. «In sostanza ciprie, blush, terre e ombretti durano sicuramente di più di mascara, fondotinta, BB, creme colorate e rossetti» conclude la cosmetologa.
E i pennelli?
«Vanno puliti almeno una volta ogni quindici, venti giorni con acqua tiepida e un detergente delicato perché da un lato possono veicolare batteri ma anche perché un pennello sporco crea una pellicola untuosa sulla superficie delle polveri rendendo più difficile il loro utilizzo».
Dopo il lavaggio attenzione a far asciugare con cura la setole: umide fanno macchia rovinando il trucco e diventano terreno in cui i microbi proliferano. «Ovvio infine che pennelli e spugnette vanno sostituiti ai primi segni di deterioramento perché non fanno più il loro dovere» conclude la cosmetologa.
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