Yoga per principianti: comincia così
Se ti senti rigida, scoordinata e fuori forma, non per questo devi rinunciare: lasciarsi andare e sperimentare è il modo giusto per imparare e per fare progressi
Quante volte avete guardato degli yogi esperti eseguire con agilità asana che a voi parevano difficilissimi? Inevitabile pensare “è una disciplina che non fa per me, non potrei mai riuscirci”. Errore. La pratica dello yoga è davvero per tutti, anche per chi è fuori forma, poco sciolta, poco coordinata o si sente rigida come un tronco
Per un principiante il tappetino da yoga è uno specchio della vita: chi vuole strafare lo fa anche nel quotidiano, chi dice ‘non riesco’ è rinunciatario anche nelle attività di ogni giorno, chi sa adattarsi e provare con serenità fa progressi e trova il benessere.
Come i bambini
L’insegnante Francesca Cassia che insieme a Roberto Milletti ha messo a punto uno stile contemporaneo chiamato Odaka yoga, fondato (fra l’altro) sul concetto di “lasciarsi andare” ci spiega quale è il giusto approccio per una principianti.
Il primo consiglio è osservare i bambini: muovono il corpo facilmente in ogni direzione, su ogni piano, e assumono tutte le posizioni senza aver timore di sperimentare: proprio questo dovrebbe fare qualsiasi allievo che entra in una lezione di yoga, ascoltando sempre ciò che il corpo comunica e senza forzare. La maggior parte di noi vorrebbe sempre controllo e raggiungere subito grandi risultati, nel corso di yoga come nella vita: ma l’atteggiamento giusto è affrontare l’allenamento sul tappetino con un pizzico di leggerezza e con indulgenza verso i propri limiti o i propri errori.
Non è una gara
Ci sono tante persone che, durante la pratica si affliggono e si sentono in difetto perché un’articolazione più rigida o un muscolo poco tonico non le supporta nelle tenute o nell’esecuzione di alcune pose. Bisogna invece ricordare sempre che lo yoga non è una gara, né con gli eventuali compagni di corso né con se stesse: passo dopo passo, un centimetro alla volta, si riuscirà a migliorare la propria flessibilità e le proprie prestazioni.
Sii te stessa
Perché sia davvero uno spazio di benessere psicofisico completo, nella sessione di yoga bisogna poter essere se stesse: magari spettinate, ineleganti, sgraziate, goffe, ma pronte ad accettarsi e (perché no) anche a sorridere di sé. Raggiungere una posa in inversione o particolarmente acrobatica non è un dovere: è solo una sfida, che a poco a poco può essere raggiunta, o magari no, ma che in ogni caso insegna a tutte a misurarsi con le proprie capacità, con le proprie potenzialità e anche con le proprie inadeguatezze. Senza paura di sbagliare.
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