Yoga: l’asana del Mezzo ponte, l’esercizio antistress per le sedentarie
Ferme sul divano o sedute alla scrivania, ci si ritrova contratte, tese e di pessimo umore: la posa del Mezzo ponte, eseguita su una sedia, è una medicina per il fisico e per la mente
Capita a tutte, nelle giornate in cui si è più sedentarie e si è costrette a rimanere a lungo in casa, sedute per molte ore: ci si sente tese, indolenzite, nervose e poco lucide. Per combattere questi malesseri psicofisici, l’insegnante di yoga Francesca Cassia propone l’esecuzione di asana scelti ad hoc, con l’ausilio di una sedia. In particolare, ce n’è uno che si rivela efficacissimo: la posa del Mezzo ponte (Setu Bandhasana).
L’esecuzione viene leggermente modificata rispetto a quella sul tappetino e la presenza del supporto offerto dalla sedia rende l’asana alla portata di tutte.
I rischi della sedentarietà
Stando a lungo su un divano, o su una sedia, si assume una postura squilibrata, in cui l’armonioso gioco delle reciproche tensioni fra i muscoli si altera. Si è portate a insaccarsi, a incurvarsi, a chiudere le spalle: la colonna vertebrale perde le sue curve naturali e anche il diaframma si irrigidisce, con il risultato che la respirazione si accorcia. I muscoli flessori delle gambe (gli ileo-psoas) si accorciano, portando rigidità alle anche e mal di schiena, perché la loro inserzione superiore si trova all’altezza delle vertebre lombari.
Risultato? Dolori localizzati al collo, alle spalle e al dorso, minore lucidità (dovuta al generale rallentamento circolatorio e alla minore ossigenazione di tutti i tessuti) e comparsa di nervosismo e stati ansiosi, correlati con la respirazione più corta e bloccata. L’asana del Mezzo ponte contrasta tutti questi fastidi.
Come si esegue l’asana del Mezzo ponte
Nell’esecuzione al suolo è molto simile al bridging del Pilates, ma l’inarcamento della schiena che la caratterizza si può riprodurre anche su una sedia. Appoggiate le mani ai bordi esterni della seduta ed estendete le gambe, tenendo le piante dei piedi a terra. Poi sollevate il bacino e inarcate tutto il corpo all’indietro. Se vi risulta difficile, c’è una variante semplificata, in cui dovete solo inarcare un po’ la schiena, senza sollevare i glutei dall’appoggio.
Questa inarcatura della colonna vertebrale la mobilizza, sciogliendone le rigidità. L’estensione della catena muscolare anteriore è utilissima per decontrarre gli ileo-psoas il cui allungamento, secondo i maestri yogi, è fonte di calma e lucidità. Aprendo il petto, infine, la capacità polmonare aumenta e la respirazione diventa più profonda, a tutto vantaggio dell’ossigenazione dei tessuti e di un gradevole effetto antistress.
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