Yoga: in tempo di Coronavirus la lezione è in diretta sui social
Le dirette sui social e le lezioni in streaming sono un modo per continuare a praticare anche senza poter frequentare i corsi abituali. Ecco i consigli per farlo in modo sicuro ed efficace
Palestre chiuse, scuole e lezioni impraticabili: anche le appassionate di yoga, in questo periodo di restrizioni, sono separate dai loro maestri e hanno perso i loro punti di riferimento abituali. Eppure questa disciplina olistica è tanto utile e benefica in momenti di incertezza, timori e preoccupazione come quello che viviamo.
La pratica aiuta a riconnettersi con se stesse e con il proprio corpo, impedisce alla mente di vagare fra pensieri cupi e inquieti, agisce positivamente sullo stato dell’umore.
Che fare, quindi? A qualcuna viene il desiderio di acquistare un libro, un manuale di yoga per imparare l’abc, e di mettersi al lavoro da sola sul tappeto del soggiorno.
Chiedete aiuto al web
Se praticate yoga già abitualmente, nulla vieta che lo facciate a casa in totale autonomia. Se invece non siete esperte, è indispensabile una guida: meglio affidarsi al web e ai tutorial che in questi giorni si moltiplicano in rete. Sono numerosissime le scuole che, attraverso i loro canali social e Youtube, propongono videolezioni quotidiane o settimanali gratuite. Ci sono ad esempio le proposte di Odaka Yoga, di Bali Yoga, gli streaming coordinati dal portale LifeGate, gli appuntamenti con insegnanti che collaborano con l’organizzazione YogaFestival. Anche alcune aziende di accessori per la pratica, come ReYoga, hanno coinvolto insegnanti di tutta Italia per creare video che permettano di praticare anche in queste settimane di emergenza sanitaria. Ci sono perfino tante clip di yoga per bambini (ad esempio da City Zen Milano sui canali di LifeGate), per tenere impegnati anche i più piccoli.
La lezione online si affronta così
Abbiamo chiesto a un’esperta, l’insegnante di yoga Francesca Cassia, come deve essere l’approccio per chi pratica a casa propria davanti ai live degli insegnanti.
Come sono costruite queste lezioni?
«Le dirette sono pensate con sequenze molto basic, per essere affrontate anche da chi non è esperto. Servono ad aiutare le persone a non sentirsi sole a casa e a non farsi cogliere da momenti di ansia».
Come vanno seguite?
«Con calma, non sono delle gare. I movimenti vanno eseguiti con gentilezza e se si ha qualche problema fisico non occorre arrivare a tenute estreme, perfette tecnicamente: il beneficio arriva dal fatto di svolgere un’attività motoria, non dalla capacità di imitare l’insegnante».
Se ci sono asana che non si riesce a effettuare?
«Non si deve forzare, bisogna rimanere sempre nella propria zona-comfort. Non essendoci l’insegnante a correggervi di persona, ascoltate i segnali del corpo: respiro affannoso, irrequietezza, mascelle strette sono segnali di sforzo eccessivo che impongono di rendere più soft la propria esecuzione».
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