Yoga: fai il Guerriero II per affrontare le sfide
Questa posa, conosciutissima ed emblematica, richiede forza fisica ma richiede soprattutto forza mentale e concentrazione
Fra tutte le pose yoga, quella del Guerriero II (Virabhadrasana) è forse la più conosciuta: forte, fiero, elegante, il Guerriero è pronto ad affrontare la sua battaglia. Come racconta l’insegnante Francesca Cassia, nella cultura yogica e nei miti tramandati per secoli si parla molto di battaglie, di eroi combattenti, ma la tradizionale disciplina indiana non è cruenta né violenta: la forza celebrata nei guerrieri che popolano i racconti yogici non è quella che si esprime in una guerra cruenta, ma quella con cui ci si prepara (o ci si dovrebbe preparare) alla battaglia della vita, cioè la determinazione, la fermezza, l’equilibrio, la capacità di credere in se stessi e di non arretrare di fronte alle difficoltà.
Per lo yoga il “nemico” non è fuori di noi ma è prima di tutto nella nostra testa, con i fantasmi, le paure, le debolezze e le incertezze che ci attanagliano.
Equilibrio e centratura
Con questa interpretazione, il Guerriero II diventa emblematico di una centratura qui-e-ora: con un braccio teso verso il passato (quello rivolto all’indietro) e uni teso verso il futuro, il praticante-guerriero deve però trovare equilibrio e concentrazione nel momento presente. Questo si riflette anche sulla componente fisica dell’asana, che richiede uno sforzo di stabilizzazione del corpo (non troppo proteso in avanti, né troppo arretrato, ma in perfetto equilibrio sul baricentro). Non a caso, dal punto di vista fitness, c’è un lavoro profondo sulla muscolatura del core, incluso il pavimento pelvico, e delle gambe, con un’attivazione dei muscoli deputati a stabilizzare il ginocchio anteriore (che non deve “cadere” né a destra né a sinistra), in particolare degli adduttori (interno coscia).
Come si esegue
L’esecuzione del Guerriero II non ha controindicazioni ed è accessibile a tutte. Per entrare nella posa dovete essere in posizione eretta, divaricare ampiamente le gambe e ruotare il piede destro verso l’esterno (lasciando il sinistro con la punta rivolta in avanti). Piegate il ginocchio destro e spostate il peso sulla gamba piegata, tenendo la sinistra tesa, per poi trovare la giusta centratura, cioè scaricare il peso fra le due gambe. Il busto rimane frontale e ben eretto. Aprite le braccia a croce e rimanete per non meno di 5 atti respiratori completi, quindi ripetete il tutto sull’altro lato.
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