30/08/2024

Yoga: cambia punto di vista con Kapalasana, l’asana sulla testa

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 30/08/2024 Aggiornato il 30/08/2024

Le pose in inversione sono una sfida mentale, perché comportano posizioni inconsuete, e fisica, perché il lavoro impegna intensamente (e in modo diverso dal solito) tutti i muscoli

Yoga - Kapalasana - cambia punto di vista

A prima vista Kapalasana, la posa del Tripode, può apparire inaccessibile se non si è praticanti esperte. In realtà l’insegnante Francesca Cassia assicura che, pur non essendo un asana per principianti, non è così difficoltosa come appare. I suoi benefici? Rappresenta un total body workout di grande completezza e, in più, abitua ad affrontare i propri limiti: capovolgersi, infatti, costringe a superare ostacoli fisici (riassumibili negli effetti della forza di gravità) e mentali (il timore di uscire dalla della consuetudine di trovarsi con la testa più alta del bacino).

Secondo l’esperta questa posa è una delle più facili da provare quando si comincia a misurarsi con gli asana capovolti.

Come si esegue

Per avvicinarsi a Kapalasana si parte dal Cane a testa in giù, la conosciutissima posizione a V rovesciata. Anziché avere le braccia estese, però, bisogna che la testa e le braccia assumano quella che sarà la loro posizione definitiva: fin da questo momento, quindi, il capo e le mani si appoggiano a terra, disegnando una sorta di triangolo (il tripode, appunto). Chi non ha mai provato si spaventa all’idea che la testa faccia male e che il collo subisca un carico insopportabile: il segreto di una buona esecuzione, sia in questa fase iniziale che in seguito, sta nell’attivazione sinergica di tutti i muscoli. «Il carico su collo e testa è minimo, se fanno male significa che qualcosa non sta lavorando correttamente: bisogna sciogliere la posa e riprovare» spiega Cassia. Una volta preparato il treppiedi, si avvicinano le ginocchia al petto, chiudendosi a libro. È il momento di provare a staccare i piedi dal tappetino, uno alla volta, sollevando poi le gambe. Naturalmente nessuno può credere di riuscire al primo tentativo: occorreranno molte prove e molti fallimenti, ma lo yoga è fatto di progressi graduali. In Kapalasana si arriva ad estendere le gambe e a creare un perfetto allineamento verticale solo dopo numerose sperimentazioni. Ma è una conquista che accresce la fiducia nelle proprie capacità e che sviluppa la determinazione.

Total body workout

La tenuta della posa mette in gioco tutta la muscolatura del corpo. I muscoli di spalle e le braccia (deltoidi, tricipiti e trapezio) sono in attivazione, il core sorregge e dà stabilità al corpo mentre si trova capovolto, gli altri stabilizzatori (pettorali, dorsali, muscoli del collo) lavorano.

L'esperta consiglia

Non confondete Kapalasana con Sirsasana: mentre il primo è un asana in appoggio su testa e mani, il secondo è in appoggio su capo e avambracci.