28/09/2018

Yoga contro il mal di testa

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 28/09/2018 Aggiornato il 28/09/2018

Uttanasana è una delle posizioni di rilassamento che contribuiscono a contrastare le cefalee, specialmente di origine muscolotensiva

apertura

Lo yoga è una pratica di benessere globale e può offrire soluzioni concrete anche per risolvere fastidi e disturbi molto comuni. Un esempio? Il mal di testa, specialmente quello di origine tensiva, che è provocato dall’anomala contrazione dei muscoli della nuca, del collo e delle spalle.

Alcuni asana dello yoga permettono di rilassare i muscoli che, con la loro contrazione, provocano cefalee e capogiri.

Scopri le posizioni decontraenti

Come spiega l’insegnante di yoga Elena Fanfani, sono utili a questo scopo svariate posizioni che comportano un rilassamento muscolare di tutta la parte superiore del corpo e che allungano e decontraggono la schiena, come Pashimottanasana, in cui siete sedute a terra a gambe tese e chiudete il busto a libro sulle cosce, Janushirasana, in cui siete sedute a terra con una gamba piegata e il tallone al pube, l’altra estesa e flettete il busto sulla gamba tesa, oppure Uttanasana, il grande piegamento in avanti.

Come si esegue Uttanasana

Quest’ultima è la posizione decontratturante più semplice e accessibile a tutte: siete in piedi, con la gambe unite e tese, e flettete il busto sulle cosce, arrivando con le mani a toccare i piedi. Dovreste mantenere l’asana per almeno 3-5 minuti.

In due versioni

Uttanasana può essere eseguita in due modi, seguendo i dettami di due diversi approcci allo yoga, l’Hatha yoga e lo Yin yoga: il primo è la forma più “muscolare” e nota al grande pubblico, il secondo si basa su posizioni statiche, in cui i muscoli e i tessuti profondi si rilasciano.

  1. Se eseguite Uttanasana come suggerisce l’Hatha yoga, cioè in modo più “attivo”, dovete assumere una posizione di flessione molto protratta in avanti, in modo da creare spazio fra le vertebre e allungare tutti i muscoli intervertebrali. Usate il respiro, e in particolare ogni espirazione, per spingervi sempre più verso il basso: ad ogni emissione di aria, attraverso la bocca) svuotate l’addome e date maggiore enfasi alla chiusura del busto sulle gambe, perché lo stretching sia più efficace.
  2. Se eseguite Uttanasana secondo i principi dello Yin yoga, invece, siete più “passive” e dovete solo lasciare che siano la forza di gravità e il peso della testa a far scendere gradualmente la parte alta del vostro corpo verso il suolo. L’unico movimento che potete effettuare quando siete rilassate, in scarico totale, è la rotazione della testa a destra e a sinistra, come per dire “no”: è utile per sbloccare e sciogliere le contratture localizzate, ma deve essere eseguita molto lentamente.
1
2