Yoga per vincere le paure
Le posizioni sulle braccia sono una sfida esaltante per chi vuole mettersi alla prova e insegnano a guardare tutti gli eventi, anche i meno piacevoli, da un punto di vista diverso
Il numero dei praticanti di yoga è sensibilmente aumentato nell’ultimo periodo della pandemia, perché sono tanti anche i neofiti che si avvicinano alla secolare disciplina indiana per trarne benessere, serenità e senso di sicurezza. In n particolare le posizioni sulle braccia aiutano a superare le proprie paure: un obiettivo perfetto in questo momento di incertezze e timori.
Le pose capovolte costringono a guardare il mondo a testa in giù e a confrontarsi con la paura di non essere stabili e di cadere.
Se siete principianti, non pensate di riuscire subito a raggiungere e a mantenere asana come lo Scorpione o la Verticale. Come spiega l’insegnante Francesca Cassia, nelle lezioni di yoga si imparano delle progressioni che permettono a tutte di imparare e di migliorare a poco a poco. Lo si fa in sicurezza, con piccoli passi, sperimentando lentamente le proprie capacità fisiche e psicologiche.
La prima volta a testa in giù
Le prime volte che si tenta una posa capovolta, c’è chi si mette alla prova in modo giocoso, lanciandosi, chi cerca di farsi insegnare tutti i trucchi e le tecniche giuste, con precisione e metodo, infine c’è chi si blocca. La paura più comune è legata al fatto che si perdono i propri punti di riferimento consueti e si teme di cadere.
Per rimanere a testa in giù in modo stabile occorre lavorare molto sulla centratura: sia quella fisica, che significa usare tutto il corpo in modo corretto, distribuire adeguatamente il peso e trovare l’equilibrio (serve una muscolatura del core forte), sia quella emotiva, perché occorrono determinazione, pazienza e coraggio.
Uscire dalla comfort zone
Gli asana sulle braccia rappresentano anche metaforicamente la paura di perdere le proprie certezze, il controllo, le radici, di uscire dalla comfort zone. Cambiare il punto di vista sulla realtà (a testa in giù, appunto) può destabilizzare, ma è un esercizio utile, perché osservare anche gli eventi più spiacevoli da una diversa prospettiva abitua a cercare e a trovare nuove soluzioni. La paura non deve diventare una compagna di viaggio costante, ma va affrontata giorno per giorno e anche un allenamento sul tappetino può abituare a farlo in modo vincente e proficuo.
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