Yoga: l’elisir di lunga vita per le gambe
Viparita karani ha un effetto benefico sulla circolazione, sul metabolismo cellulare e ha una forte azione detox, ma per i maestri yoga “spinge” anche l’energia vitale verso gli arti inferiori
A prima vista si potrebbe confondere con una variante di Sarvangasana, la Candela, ma in realtà è una posa differente sia nell’esecuzione che negli effetti. Si chiama Viparita karani mudra e l’insegnante di yoga Francesca Cassia ce la descrive, sottolineandone i benefici.
Come tutti i Mudra, posizioni particolari dello yoga che creano un circuito energetico chiuso, anche questo esercizio interferisce con l’energia vitale.
I benefici delle pose in inversione
Analogamente alla Candela, anche Viparita karani è una posa in inversione, in cui cioè il cuore si trova al di sopra della testa, e si esegue partendo dalla posizione supina: si stacca il bacino dal suolo, sostenendolo con le mani, e si portano le gambe verso l’alto. Mentre però nella Candela il busto assume un assetto quasi verticale, con il peso del corpo che si scarica sulle spalle, Viparita karani è meno intensa per la zona cervicale, perché comporta un’inarcatura della zona lombare che allevia la pressione sul collo. Le mani, che sostengono la schiena, creano un Mudra e spingono l’energia vitale verso le gambe.
Focus sulle gambe
Gli arti inferiori sono il focus di questa tenuta: come tutte le pose capovolte, procura un forte effetto drenante e detox, perché i ristagni di liquido e i gonfiori accumulati si scaricano verso il bacino. Inoltre stimola potentemente la circolazione, specie al momento del rilascio e del recupero dell’assetto corporeo “normale”, con la testa in alto e i piedi in basso: facendo scendere le gambe, infatti, si riattiva il flusso circolatorio e il sangue che scende dalla cavità addominale arriva in modo capillare a irrorare tutti i tessuti, nutrendo e ossigenando le cellule. Per questo motivo Viparita karani è ritenuta un elisir di lunga vita (e di salute) per le gambe.
Effetto relax
La pressione delle mani sulla zona lombare ha anche un effetto rilassante, perché le mani “cullano” la schiena e alleviano la pesantezza procurata dalla forza di gravità. L’esercizio è quindi utile quando si è stanche e si avverte un senso di peso o di dolore alla parte inferiore della schiena.
Dal punto di vista metaforico, la posa rappresenta lo slancio vitale, perché dalle spalle, che fungono da punto di sostegno, il corpo si protende verso l’alto.
Ti potrebbe interessare anche:
- Pilates: GAG training per gambe, glutei e addominali con la palla morbida
- Yoga: pronto soccorso antistress
- Danze popolari del Sud Italia: impossibile resistere alla loro energia
- Pancia piatta con le varianti dinamiche della side plank
- Pilates: con la Sega (e una palla morbida) ottieni un punto vita più sottile