02/04/2016

Yoga: gli esercizi per superare la stanchezza di primavera

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 02/04/2016 Aggiornato il 02/04/2016

Dalla respirazione yoga due esercizi di pronto soccorso per ritrovare grinta e sprint nei momenti di affaticamento, tipici del cambio di stagione

credit..-REEBOK

Senso di affaticamento, sonnolenza, debolezza: sono fastidi comuni, che affliggono molte donne all’arrivo della primavera. Come ricaricare le pile quando si manifestano? La risposta arriva dallo yoga, che sfrutta diverse tecniche per riequilibrare le energie nell’organismo.

Lo yoga regala armonia psicofisica a chi lo pratica perché ripristina il corretto flusso dell’energia vitale in tutto il corpo.

Con la respirazione

Emy Blesio, insegnante di yoga e presidente dell’Associazione Suryanagara di Milano, spiega che la respirazione è lo strumento dello yoga più efficace per ricaricarsi, quando ci si sente prive di forza. Gli esercizi respiratori, infatti, riattivano i chakra, cioè i vortici di energia dislocati nel corpo,
riportando vitalità e salute. Respirando in modo corretto, completo e profondo, inoltre, l’ossigenazione di tutti i tessuti aumenta e i polmoni si liberano dalle tossine accumulate nella stagione invernale.

Miniprogramma di pronto soccorso

Ecco due esercizi di pronto soccorso, accompagnati da precisi movimenti delle braccia che favoriscono la massima dilatazione e il completo svuotamento dell’addome e del torace, le due zone coinvolte negli atti respiratori.

Esercizio 1. In piedi, braccia tese davanti al corpo, mani a contatto fra loro all’altezza del pube (dorso contro dorso). Inspirando e mantenendo i dorsi a contatto, piegate le braccia facendo scivolare le mani fino all’altezza del cuore. Continuando a inspirare, aprite dolcemente le braccia a croce e rivolgete i palmi delle mani in alto. Continuando a inspirare, portate le braccia tese in alto e unite i palmi delle mani sopra la testa. Tutta la parte alta del torace si riempie d’aria. Poi, cominciando a espirare, portate le mani davanti al viso, ruotandole in modo che i palmi siano rivolti verso gli occhi. Continuando a espirare, fate scendere le mani fino all’altezza del cuore, unite i dorsi e fatele scivolare fino alla posizione di partenza. Ripetete la sequenza alcune volte, a piacere, finché non vi sentite più cariche.

Esercizio 2. Sedute nella posizione del loto, o sui talloni, oppure su una sedia (basta che stiate ben erette e non vi appoggiate allo schienale), braccia lungo i fianchi. Inspirando, portate le braccia tese in alto, ai lati delle orecchie e gonfiate al massimo i polmoni. Piegate le braccia e, portando i pugni chiusi all’altezza delle spalle, soffiate energicamente fuori tutta l’aria, attraverso la bocca. Svuotate completamente i polmoni e rimanete in apnea il più possibile. Inspirate con il naso e distendete di nuovo le braccia verso l’alto, ai lati delle orecchie, aprendo le dita e spingendole verso il soffitto con energia. Ripetete la sequenza non più di 7 volte.