Yoga: con Sirsasana la mente è più lucida e pronta
Come tutte le pose in inversione, comporta un benefico afflusso di sangue alla parte superiore del corpo: i benefici sono numerosi, dall’azione antiage al boost per le facoltà mentali. Lo provano anche gli studi clinici
La Posizione sulla testa, che in sanscrito si chiama Sirsasana, può apparire di difficoltà insuperabile, ma non deve spaventarvi. È in inversione ed è molto scenografica, ma bastano semplici tentativi di esecuzione, anche parziali, per trovarsi in assetto capovolto e ottenere comunque i benefici che la posa regala. Lo garantisce l’insegnante Francesca Cassia, che spiega come provare a eseguirla.
Non temete di affrontare molteplici tentativi e qualche insuccesso: lo yoga è fatto di determinazione e di perseveranza. Non bisogna arrendersi.
Come si esegue
Da una posizione in quadrupedia sul tappetino, appoggiate al suolo gli avambracci e il capo, staccate bacino e ginocchia da terra e poi “camminate” con i piedi verso la testa, chiudendo idealmente il corpo a libro. Provate a sollevare verso il soffitto una sola gamba alla volta, con calma, senza forzare. Staccatele dal suolo entrambe solo se riuscite, piegate: il corpo deve trovare gradualmente il suo nuovo equilibrio. È importante avere l’addome ben attivo (la muscolatura si rassoda e la linea ringrazia).
Sorprendenti benefici estetici
Qualunque sia il risultato estetico dei vostri sforzi, i vantaggi sono sorprendenti: i libri sacri dello yoga insegnano che 5 minuti di tenuta di Sirsasana riducono le rughe e i capelli bianchi e che 10 minuti hanno l’effetto rigenerante di 3 ore di buon sonno. Oltre ad avere un’azione antiage, però, il capovolgimento della forza di gravità decongestiona gli organi interni, facilita il deflusso delle tossine e dei ristagni linfatici, acuisce le facoltà intellettive. Nella sua esecuzione, Charlotte Lazzari (sopra) aggiunge una “licenza poetica”, la spaccata.
Efficacia confermata dagli studi clinici
Su questa posa sono stati eseguiti numerosi studi clinici. Fra i più recenti, l’esperta ne cita uno che sottolinea come l’asana faciliti il flusso del liquido cerebrospinale, con un vero effetto-push per l’energia positiva: questo movimenti di liquido, infatti, stimolerebbe la produzione di neurotrasmettitori legati al piacere, alla serenità, alla lucidità. Secondo un altro studio statunitense, l’afflusso di sangue al cervello sembrerebbe regalare un miglioramento del 14% alle funzioni cognitive: per questo i maestri yogi evidenziano l’azione terapeutica della tenuta, che può contrastare ansia, depressione, invecchiamento mentale e perfino le degenerazioni neuronali senili.
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