Yoga con gli attrezzi: così è più facile. E pure più efficace
I piccoli tool usati nello yoga come sostegno facilitano le principianti, ma rendono l’esercizio più intenso, e preciso anche per le esperte. Sono quindi alleati utilissimi per ogni livello tecnico
Mattoncini a forma di parallelepipedo, cinghie, sostegni di varia forma: sono piccoli attrezzi che si usano nello yoga come ausilio per i praticanti. Alcune scuole, come quella di Iyengar, ne hanno fatto una loro caratteristica peculiare ma sono strumenti sfruttati, al bisogno, anche dagli altri maestri. L’insegnante Francesca Cassia ci racconta come si usano e perché: a livello amatoriale, infatti, le idee su questi ausili sono ancora un po’ confuse.
Piccoli sostegni di materiale diverso, rigidi o morbidi, cuscini e coperte arrotolate, rulli e asciugamani si usano in tutte le tecniche del fitness, dal Pilates alla tonificazione funzionale: anche lo yoga ha i suoi
Di solito si crede che i mattoncini (che sono i tool più comuni) e le cinture servano ai principianti, che hanno una mobilità ridotta e che non riescono a raggiungere e a mantenere le diverse pose, se non si appoggiano a piccoli supporti o non sorreggono adeguatamente il corpo con sostegni ad hoc. Questa convinzione non è del tutto corretta.
Un aiuto in più
Chi è alle prime armi e poco flessibile trova indubbiamente utile sfruttare degli spessori di altezza appropriata per agevolare le tenute, magari perché flettendosi non arriva a terra con una mano e, come nella foto sopra, raggiunge l’allineamento richiesto dall’esercizio solo grazie a un piccolo “aiutino”. In questi casi il vantaggio è che la posa difficoltosa si esegue più facilmente e si tiene più a lungo, ma nella pratica fai-da-te, senza il controllo di un insegnante, c’è il rischio che si scarichi troppo peso sul mattoncino, approfittandone, adagiandosi e assumendo una postura meno corretta.
Anche per le più esperte
Contrariamente a ciò che spesso si crede, i piccoli attrezzi sono utilizzati anche dagli yogi più esperti, per organizzare meglio nello spazio le strutture muscolari e articolari. L’obiettivo è lavorare con più intensità, sviluppando la forza muscolare, usandola meglio e stabilizzando più efficacemente il corpo. Immaginate, ad esempio, di eseguire la posa della Sedia : se ponete un mattoncino fra le cosce, imparate a stringere meglio gli adduttori l’uno contro l’altro e quindi a bilanciare il corpo, allungando la tenuta e rendendo l’asana più efficace.
Il suggerimento della nostra esperta è sostituire i mattoncini con una palla piccola del Pilates, che offre un ausilio altrettanto utile a chi non è particolarmente flessibile, ma è morbida e leggermente cedevole. Questo comporta un lavoro propriocettivo e di stabilizzazione continuo, impegna meglio i muscoli e impedisce di “approfittare” eccessivamente del supporto. Ricultato? Una pratica più benefica. Anche la cinghia, che si usa per aumentare lo spazio articolare e rendere più ampio il range di alcuni movimenti, può essere sostituita da cinture elastiche, con vantaggi analoghi a quelli offerti dalla palla morbida.
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