Vela: uno sport per le donne
Gli uomini che lo praticano sono ancora in maggioranza, ma le quote rosa sono in crescita e dimostrano di avere qualità perfette per farsi valere. Provando emozioni incomparabili
Francesca Bergamo è una giovane velista 23enne e fa parte del team di Young Azzurra: un progetto promosso dallo Yacht Club Costa Smeralda e volto a promuovere le pari opportunità nel mondo velistico, attraverso la partecipazione di una squadra di giovani talenti della vela italiana, due ragazzi e due ragazze, a una serie di importanti regate internazionali. Ci ha raccontato come questo sport stia cambiando e come la presenza femminile sia aumentata in modo considerevole negli ultimi anni.
Non c’è ancora parità di genere, tant’è vero che anche il grande pubblico ricorda quasi esclusivamente i nomi di grandi velisti uomini, ma a bordo le donne hanno importanti carte da giocare.
Aspettando i Giochi di Parigi
La vela non è affatto preclusa alle donne, anzi. Ai Giochi di Parigi del 2024 la regata con equipaggi misti diventerà specialità olimpica, perché sulla barca le quote rosa e la componente maschile possono avere gli stessi ruoli e le stesse possibilità. L’equipaggio di Young Azzurra, ad esempio, ha sperimentato ad esempio quanto le donne, più agili e più scattanti, siano perfette in condizioni di brezza leggera. Insomma, si fa sempre un lavoro di squadra, ma in certe situazioni le ragazze possono far valere le loro capacità.
Si può cominciare in qualsiasi momento
Anche a livello amatoriale la vela è senz’altro uno sport molto adatto alle donne. Non richiede esclusivamente forza fisica: in barca è importante saper calibrare bene le doti atletiche, le competenze tecniche e una serie di qualità tutte femminili, come le capacità organizzative, la dedizione, la costanza e la pazienza. Tutti possono provare, a qualsiasi età: si può imparare da giovanissimi, ma si può iniziare anche da adulti. E poi si esce in barca fino a tarda età, senza limiti. I circoli e le scuole di vela sono moltissimi e un corso-base permette di acquisire le competenze tecniche necessarie: dopo una decina di uscite si è già in grado di portare la barca.
Voglia di mettersi in gioco
Che cosa occorre per accostarsi a questo sport? Servono determinazione e voglia di mettersi in gioco: con gli avversari, con il vento e con il mare, ma anche con se stesse, perché condurre una barca è una sfida completa, in cui si possono incontrare situazioni imprevedibili, che insegnano a gestire lo stress, a non perdersi mai d’animo e a saper aspettare. Ma l’ambiente in cui si veleggia, a strettissimo contatto con la natura, offre emozioni impagabili e un senso di libertà assoluto.
Ti potrebbe interessare anche:
- Triathlon: moltiplica per 3 la tonificazione. E il divertimento
- Bouldering: più tono e più autostima con l'arrampicata sui massi
- Pilates: busto più tonico sulla Cadillac. Così migliori anche la postura
- Nuoto: ritorno in piscina. 10 cose da sapere
- Cellulite: il training per eliminare i cuscinetti è con la corda